Ricorrere al voto di fiducia per far passare il disegno di legge della scuola sarebbe una contraddizione: il Governo non ha voluto attuare un decreto legge, perché prevede una verifica politica limitata, per dare invece spazio al ddl. Che senso avrebbe chiedere la fiducia dell’Aula?
Lo sa bene Maria Elena Boschi, il ministro delle Riforme, che in un’intervista al quotidiano “Sole 24 ore” ha parlato anche di riforma della scuola: ha detto poche parole il ministro, ma significative. Dopo aver sottolineato che “la fiducia è l’estrema ratio, ma i tempi sono stretti” e che il governo è pronto “al dialogo senza svuotare la riforma”.
Boschi ha anche parlato di altre riforme: “al primo consiglio di giugno porteremo gli ultimi decreti che mancano. Tempi un po’ più lunghi, ovviamente, per la riforma della Pa, ma qui dobbiamo aspettare l’approvazione della legge in Parlamento. Poi i decreti saranno varati con grande rapidità perché già ci stiamo lavorando”.
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Sulle pensioni, il ministro ha sottolineato che “la sentenza della Corte non obbliga a restituire tutto. Si limita ad affermare che le modalità del blocco dell’indicizzazione adottato dal governo Monti non erano legittime. Noi siamo intervenuti subito. E ci sono quasi 4 milioni di pensionati che vedranno arrivare dei soldi. Diamo e non togliamo”.
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IL TESTO DEL DDL SCUOLA IN ESAME AL SENATO
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