Le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sulla mancanza di riferimenti alla teoria gender a scuola, non convincono la Lega Nord. Attraverso Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione del “Carroccio”, il partito teme che “con il pretesto del contrasto al bullismo, la norma apra spazi a progetti potenzialmente in grado di destrutturare l’identità sessuale dei bambini”.
“Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – continua Pittoni – rassicura, ma il rischio della promozione dell’”indifferentismo sessuale” nelle aule scolastiche con il varo del ddl Buona scuola, esiste. E’ contenuto nel possibile utilizzo improprio della terminologia ambigua presente al comma 16 della riforma (una delle tante forzature del testo voluto da Renzi), relativo alle attività formative sull’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni”.
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Pittoni annuncia che “come Lega Nord ci batteremo con tutti gli strumenti a disposizione contro quest’impostazione. Nel frattempo le famiglie sono invitate a tenere gli occhi aperti, visto che senza il loro consenso nessuno può autorizzare la partecipazione dei figli alle attività che esulano dai percorsi educativi ordinari”.
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