“Forse al Governo va di scherzare: chiedere al Parlamento di approvare entro il 15 aprile un Ddl che affronti complessivamente la riforma della scuola è un ricatto nei confronti del Parlamento stesso e un’offesa verso studenti, insegnanti e genitori. Per rispettare quei tempi bisognerebbe correre all’impazzata, abolendo ogni spazio di confronto e approfondimento. Il governo ha fretta di mettere una bandierina, mentre a noi interessa affrontare e risolvere con serietà i problemi della pubblica istruzione”.
Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.
“Lo ribadiamo: a nostro parere l’unica soluzione di buonsenso e chiara consiste nello spacchettamento del provvedimento, dando al reclutamento dei docenti un canale preferenziale per consentire l’approvazione di un provvedimento in tempi rapidi. Tutto il resto della riforma, se davvero si vogliono coinvolgere tutte le forze politiche e lavorare in un clima costruttivo, deve viaggiare su un altro canale, che preveda tempi meno stringenti.
Tutte le forze politiche sono consapevoli della necessità di trovare una rapida soluzione per il reclutamento dei docenti, anche se non mancano i distinguo: noi chiediamo assunzioni su tutti i posti vacanti, quindi più di 100 mila unità, mentre c’è chi nella maggioranza e in Forza Italia parla di 40-50 mila immissioni in ruolo. Una cifra, questa, che sarebbe inaccettabile, soprattutto dopo i proclami del governo che per sette mesi ha parlato di 150 mila assunzioni. Riguardo al resto della riforma, che affronta tematiche molto diverse tra loro, quali il finanziamento alle scuole paritarie, la valutazione o gli scatti stipendiali, riteniamo impensabile che possano essere liquidate in fretta e furia”.
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