Almeno un primo obiettivo gli scioperi e le manifestazioni dei giorni scorsi lo hanno centrato: in poche ore non solo il Partito Democratico ha deciso che è giunto il momento di incontrare le rappresentanze del mondo scolastico, ma è passato subito ai fatti. Convocando d’urgenza associazioni, organizzazioni di settore e sindacati, al fine di approfondire nel merito i singoli punti del Ddl di riforma, in questi giorni all’esame della VII Commissione della Camera. Accogliendo, quindi, quanto chiesto a gran voce dai sindacati. Massimo Di Menna, leader Uil Scuola, lo aveva detto il 5 maggio sul palco di piazza Navona: il premier Renzi non può parlare ad un milione di lavoratori, con i sondaggi e le consultazioni on lone, ma è giunto il momento di convocarci. A dire il vero, i sindacati avrebbero preferito essere convocati direttamente nelle aule parlamentari, dove il ddl è sotto la lente dei parlamentari.
I primi incontri tra i rappresentanti del Pd e quelli della scuola hanno preso il via nella serata del 6 maggio, quando nella sede del partito di maggioranza sono arrivate le associazioni studentesche. Le stesse che, con un gran numero di ragazzi, allievi e militanti, il giorno prima avevano sfilato in gran numero per le piazza di mezza Italia.
Giovedì 7 maggio, a partire dalle 9.30 sarà la volta dei sindacati e delle associazioni di settore: si inizierà con l’Anief, poi i Cobas, le associazioni dei genitori, e ancora Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda e Snals. Gli ultimi ad essere ricevuti saranno i componenti delle associazioni degli insegnanti. Ad ascoltarli troveranno una delegazione del Partito Democratico, di cui faranno parte il vicesegretario Lorenzo Guerini, il presidente Matteo Orfini e la responsabile Scuola Francesca Puglisi.
{loadposition eb-progetti}
Cosa potrebbe scaturire dagli incontri? Difficile dirlo, visto che tutti i rappresentanti di Governo e maggioranza continuano a dire che il ddl è modificabile ma senza stravolgimenti. Molte delle rappresentanze però chiedono modifiche importanti, alcune (tra cui la Flc-Cgil) anche il ritiro. E lo ribadiranno. L’impressione è che per il PD la riforma si sta sempre più trasformando in una patata bollente.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola