“La decisione dell’ufficio di Presidenza di fissare la scadenza per la presentazione emendamenti al Ddl istruzione per lunedì 20 aprile alle 22 è l’ennesimo atto di sopraffazione della maggioranza nei confronti del Parlamento e di mortificazione della democrazia. Ancora una volta ci vogliono costringere a ritmi serrati e a un modo di lavorare che, di serio e rispettoso verso il mondo della scuola, non ha nulla”.
Lo affermano i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.
“Ad oggi non cioè ancora pervenuto il parere del comitato per la legislazione, fondamentale per stabilire la qualità del testo, e non possediamo i dati sulle graduatorie dei docenti, che chiediamo al governo da tempo. Se anche fossero a nostra disposizione domani, il tempo a disposizione per studiarli sarebbe veramente irrisorio. Infine, a mancare sono anche i pareri delle commissioni interessate. Insomma, si vuole procedere a ogni costo, anche se le falle nel provvedimento non si contano più. Questo modo di lavorare è ridicolo e da dilettanti e, se queste sono le premesse, la qualità del prodotto definitivo sarà scadente. Con buona pace della scuola”.
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