“L’iter della riforma della scuola arranca in Senato, la maggioranza è in difficoltà e Renzi cosa fa? Cala la carta del ricatto, lasciando trapelare sui giornali un chiaro avvertimento: se il Parlamento non approva la riforma come dico io, faccio saltare le assunzioni. Si tratta di un inaccettabile ricatto che avevamo già previsto e annunciato da mesi e che oggi, come ieri, rispediamo al mittente: Renzi non si azzardi a giocare sulla pelle dei docenti precari che ha preso in giro per oltre un anno. Si può benissimo fermare la riforma della scuola, anzi si deve, senza far saltare le assunzioni degli insegnanti”. Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni di Camera e Senato.
“La strategia di Renzi – continuano – era chiara da subito: millantare 100mila assunzioni a ridosso delle elezioni e poi farle saltare e addossare tutta la colpa al Parlamento. Proprio per questo, in tempi non sospetti, scrivemmo una lettera al premier per chiedere di fare subito ciò che oggi è necessario fare con urgenza e che avrebbe evitato questa folle corsa contro il tempo: spacchettare dalla riforma il piano delle assunzioni e procedere velocemente solo con questa parte. Ogni anno ci sono 120 mila supplenze annuali, dunque ci sono tutti i numeri per fare assunzioni programmate e un piano pluriennale che includa anche i docenti abilitati esclusi dalle Gae. In Commissione ci sono i nostri emendamenti che ripropongono il nostro Piano di assunzioni pluriennale, il governo li approvi e in questo modo salvi le assunzioni”.
“Se invece il governo vuole il muro contro muro, rischiando di mandare all’aria le assunzioni – concludono – sappia fin da ora che sarà l’unico responsabile di questo caos”.
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