Continua a raccogliere adesioni l’iniziativa di protesta del 7 luglio, in Piazza Montecitorio, per dire no sino all’ultimo momento all’approvazione del disegno di legge di riforma della scuola che proprio in quelle ore arriverà nell’Aula della Camera per il sì definitivo (ormai pressoché scontato).
Dopo i Cobas, che attraverso il loro portavoce nazionale hanno detto che sarà l’occasione “ancora una volta, insieme alle scuole, alle RSU e agli altri sindacati” per manifestare “la nostra indignazione contro l’intollerabile imposizione governativa”, hanno aderito diverse associazioni, che quella di ‘Gessetti Rotti’, e altri sindacati. Come l’Anief, il cui presidente, Marcello Pacifico, dice che “il voto finale alla Camera sul testo di riforma, previsto di lì a poco, porrà il sigillo a quello che è un vero e proprio attentato alla scuola pubblica”.
{loadposition eb-scuola-italia}
Nelle ultime ore, è arrivata anche l’adesione unanime dei cinque sindacati rappresentativi: “il mondo della scuola continuerà a battersi sempre e ovunque per impedire l’approvazione e l’applicazione di una legge che presenta caratteri di incostituzionalità e che cancella libertà e diritti”, scrivono Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda degli insegnanti. I quali hanno anticipato anche di un’ora, dalle ore 17 alle 16, la loro protesta sotto il palazzo del Parlamento.
Intanto sul web, attraverso i social media, tanti docenti si stanno organizzando autonomamente per raggiungere la capitale. La giornata di protesta, quindi, si prevede davvero “calda”. E non solo per l’afa.
Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola