Anche se alla Camera non ci sono state aperture, per gli abilitati di II fascia forse la porta delle assunzioni non è chiusa. Lo ha fatto intendere il premier Renzi rispondendo a un insegnante che durante il suo incontro elettorale a Vicenza gli ha chiesto, il 21 maggio, di trovare una soluzione per i docenti precari abilitati collocati in seconda fascia d’Istituto, in particolare per i cosiddetti ‘tieffini’. Per loro, infatti, alla mancata assunzione, riservata nel DdL ‘La Buona Scuola’ a coloro che sono inseriti nelle GaE o hanno vinto l’ultimo concorsone, potrebbe aggiungersi la beffa: con l’avvio dell’organico funzionale, infatti, potrebbero perdere le supplenze annuali e scivolare nell’“inferno” di quelle temporanee.
“Con il disegno di legge licenziato – ha detto il docente Stefano Ancillotto, docente precario di italiano e storia in un istituto di Conegliano Veneto – perderemo in decine di migliaia il posto di lavoro noi insegnanti di seconda fascia. Siamo in centomila che rischiamo il licenziamento. Non vorrei che questa attesa fosse di carattere elettorale”.
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Su questa situazione “stiamo ragionando, quello che mi dà noia è che qualcuno ha fatto il Tirocinio formativo attivo e lo ha pure pagato”, ha risposto il presidente del Consiglio.
La questione non è da poco. Soprattutto perché senza l’autorizzazione del Mef, le assunzioni aggiuntive sarebbero impossibili da realizzare. E siccome un’eventuale apertura da parte del Parlamento per chi si è abilitato tramite Tfa, tirerebbe nel “calderone” delle immissioni in ruolo anche altre categorie di abilitati, ad iniziare da chi ha svolto i corsi Pas, su questo genere di decisioni la maggioranza deve procedere per forza in modo cauto.
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