Home Politica scolastica DdL Scuola, al Senato numeri in bilico. Lo scenario

DdL Scuola, al Senato numeri in bilico. Lo scenario

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Il governo Renzi rischia di cadere al Senato sul Ddl Scuola? Non è un’ipotesi fantasiosa per Siliva Chimienti, esponente del M5S. Infatti con un post su Facebook, Chimienti scrive: “Approvazione Ddl Scuola entro il 20 giugno o crisi di governo?” Per il #M5S questo fraudolento e illegittimo governo deve cadere subito: bombardate i senatori del PD, fate sentire loro la Vostra rabbia. Caro Renzi, al Senato ti manca la maggioranza incostituzionale che hai alla Camera.  Al Senato la vostra arroganza viene ridimensionata dai numeri”.

Infatti Renzi teme i voti dei dissidenti. Infatti sulla carta, come riporta l’Asca, il governo Renzi può contare, sulla carta, a Palazzo Madama su 174 voti: 112 del Pd (Pietro Grasso, presidente del Senato, non vota), 36 di Area Popolare, 17 Per le Autonomie (compresi i senatori a vita Giorgio Napolitano, Elena Cattaneo, Carlo Rubbia), 3 di Gal (Paolo Naccarato, Michelino Davico, Angela D’Onghia), 4 del gruppo Misto (Benedetto Della Vedova, Mario Monti, Salvatore Margiotta, Maurizio Rossi) e ultimamente anche di due nuovi voti quelli di Sandro Bondi e Manuela Repetti usciti da Fi.

Si tratta di 13 voti sopra la maggioranza dei componenti del Senato, che è di 161, e dunque senza i 24 senatori dem che non votarono l’Italicum a Palazzo Madama i numeri del governo si fermerebbero a 137 effettivi.

L’opposizione può contare su 144 senatori: 36 M5S, 58 di Fi, 12 Lega, 12 Gal, 26 del Misto (7 di Sel, 4 del movimento x, 2 Italia lavori in corso, 10 ex M5S, 3 ex Lega). I senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi e Renzo Piano, iscritti al gruppo Per le Autonomie, non votano.

Ci sarebbero, in particolare 10-12 dissidenti Pd, su cui si sta concentrando l’attenzione di Renzi. Sarà, dunque, fondamentale  ricucire lo strappo con la minoranza del Pd o in alternativa reclutare voti a favore nel gruppo Misto e nel gruppo Gal, accettando, dunque, qualche ‘compromesso’.