“Negli ultimi 20 anni non sono mai state messe a disposizione della scuola cifre del genere”, ha detto Donzel.
“Ci sono milioni di euro che vanno in assunzioni, in personale”, ha sottolineato, scatenando le proteste dei partecipanti all’assemblea. Riferendosi al previsto ingresso nel mondo dell’insegnamento tramite concorso, Donzel ha sostenuto che “va lasciata anche ai giovani laureati la possibilità di inserirsi”. Alcune docenti si sono sentite penalizzate e hanno ribattuto: “Noi abbiamo aspettato 10 anni per un concorso”. Nell’ambito delle polemiche sul ruolo del “preside-sceriffo”, il capogruppo del Pd-Sinistra Vda ha sottolineato la necessità di “una figura dirigenziale che collabori con il collegio docenti”.
Particolarmente applaudito invece l’intervento di Stefano Ferrero (M5S), che ha detto: “Non c’è nulla da salvare in questa riforma”. E ha sottolineato che “quella fatta dai nostri parlamentari è una marchetta, la clausola di salvaguardia non salvaguarda nulla”. Per poi aggiungere: “Questa riforma è un ricatto, e poi l’assunzione dei precari è stata chiesta dall’Unione europea, non è un concessione di Renzi”.
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