Nel nostro Paese, quando si parla di riforme scolastiche, il tempo diventa spesso una variabile del tutto indipendente. Si discute e si dibatte, ma non sempre ci si rende conto che le riforme non possono essere rinviate a tempi imprecisati.
Per esempio, le accuse che vengono fatte al ddl sulla scuola proposto dal Governo riguardano non solo i contenuti, ma anche l’eccessiva “fretta”; ma se, si esamina il testo con attenzione, si scopre poi che le norme che potranno entrare i vigore a settembre sono davvero poche: forse ci saranno un po’ di assunzioni, forse la “card” per i docenti e poco altro. Rinviati al 2016/2017 l’organico funzionale e la valutazione di scuole, insegnanti e dirigenti.
Altre misure urgenti come la riforma degli organic collegiali sono demandate ad una delega che produrrà i suoi effetti – forse – a partire dal 2017/2018.
Nonostante questi tempi pressochè biblici c’è persino chi parla di “fretta”, vorrebbe evitare la legge delega e chiede che tutto venga affidato ad una legge ordinaria.
Il fatto è che in Italia i tempi delle leggi ordinarie sono ben più che biblici, senza considerare che in molti casi quando sembra che il Parlamento sia arrivato alla conclusione, la legislatura si interrompe e si deve ricominciare daccapo: basta ricordare la misera fine del disegno di legge inizialmente proposto da Valentina Aprea per la riforma degli organi collegiali che ad un certo punto venne modificato e integrato con le proposte del PD e che comunque si arenò proprio in concomitanza con la fine della legislatura.
Vogliamo fare un altro esempio piccolo piccolo? Le attuali regole di contabilità delle scuole stanno scritte nel regolamente n. 44 del 2001. E’ da anni che al Miur e al MEF si fanno riunioni e incontri (era stato anche istituita una commissione di lavoro e di confronto con i sindacati), ma non si vede ancora nessun risultato. Intanto dal 2001 a oggi la diffusone delle tecnologie ha di fatto modificato radicalmente il modo di lavorare degli uffici di segreteria delle scuole.
Il punto di tutta la questione è che ormai il mondo corre sempre più veloce e se si vuole davvero adeguare il funzionamento delle scuole alla mutevole realtà nella quale stiamo vivendo, pur garantendo le regole del confronto democratico, è indispensabile che le innovazioni siano davvero tali e non si limitino a prendere atto dei cambiamenti già avvenuti.
IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE N. 2994
TUTTO SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA
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