Il testo del disegno di legge su cui si lavorerà al Senato è ormai ufficiale, porta il numero 1934 e contiene ovviamente tutte le modifiche apportare nel corso del dibattito svoltosi nell’aula della Camera.
Mettendolo a confronto con il testo originario proposto dal Governo si deve constatare che le differenze ci sono e sono anche numerose, anche se l’opposizione parlamentare (M5S innanzitutto), sindacati e movimenti ritengono che le modifiche non siano affatto sufficienti.
Intanto, dal calendario, pubblicato nel sito della Commissione Cultura del Senato si apprende che l’esame del provvedimento prenderà avvio giovedì 28 alle ore 12,30 per proseguire la settimana successiva a partire da mercoledì 3 giugno. Ma lunedì 1° giugno alle ore 12 scadono già i termini per presentare gli emendamenti (si parla già di un “pacchetto” di non meno di 1.500 proposte di modifica).
Prima di andare in aula il provvedimento dovrà acquisire anche il parere di altre 12 commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Affari esteri, Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità, Ambiente, Unione europea, oltre del Comitato per le Questioni regionali
Difficile pensare che per il 15 giugno il ddl sia già diventato legge dello Stato
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