“Da mesi contestiamo l’incostituzionalità di alcuni passaggi del disegno di legge sulla scuola, come quelli riguardanti la chiamata diretta dei docenti da parte del preside e la triennalizzazione degli incarichi. E adesso anche la Commissione Affari Costituzionali del Senato ci dà ragione”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, che torna a sottolineare l’assoluta necessità di stralciare dalla riforma il piano di assunzioni, “perché i tempi stringono sempre di più e diventa ogni giorno più concreto il rischio che il prossimo anno scolastico inizi all’insegna del caos”.
“Anche durante l’audizione in VII Commissione di Palazzo Madama – ricorda Di Meglio – ho ribadito i profili di incostituzionalità presenti nel ddl. Se il testo non cambierà, promuoveremo un referendum abrogativo e ci rivolgeremo alla Corte Costituzionale”.
Il coordinatore della Gilda ritiene infine interessante la proposta, avanzata dall’ala dissidente del Pd, di organizzare tra gli iscritti del partito un referendum sulla riforma: “Se il partito di Renzi decide di consultare i suoi tesserati, ben venga. In ogni caso, docenti e personale Ata hanno già espresso il loro netto dissenso, come dimostrano i risultati di un sondaggio condotto dalla Gilda”.
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