Il termine per la presentazione di emendamenti ed ordini del giorno è stato fissato a lunedì 1° giugno alle ore 12. Tra oggi e domani saranno audite circa 40 sigle, compresi i sindacati generali e di categoria. In prima lettura alla Camera sono state ascoltate 90 associazioni rappresentative di docenti, dirigenti, famiglie e studenti.
Prima di andare in aula il provvedimento dovrà acquisire anche il parere di altre 12 commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Affari esteri, Bilancio, Finanze, Lavori pubblici, Agricoltura, Industria, Lavoro, Sanità, Ambiente, Unione europea, oltre del Comitato per le Questioni regionali
E’ probabile che il ddl venga approvato dal Senato non prima del 20 giugno, ma se ci saranno modifiche rispetto al testo adottato dalla Camera (cosa molto probabile), il ddl dovrà tornare all’altro ramo del Parlamento.
Già sentiti le associazioni dei genitori, mentre è in corso quella dei dirigenti scolastici. Poi docenti e forum degli studenti.
MERCOLEDI 27 MAGGIO
Associazioni di genitori; (9.30)
Associazioni di dirigenti scolastici; (10.30)
Associazioni di docenti; (11.30)
Forum studenti (12.30)
Sindacati confederali (15.00)
GIOVEDI 28 MAGGIO
Sindacati di categoria (10-12-30)
AGGIORNAMENTI
12.02 Proseguono le audizioni al Senato. Parola alle associazioni dei dirigenti scolastici. Adesso parlano i componenti della Commissione. Hanno preso la parola i senatori Bocchino, Mussini, Montevecchi
12.15 A metà mattinata i pc di moltissimi senatori sono andati in tilt: impossibile ricevere o spedire una mail. E’ l’effetto scuola su Palazzo Madama – riporta l’Asca. Mentre, infatti, il ddl inizia il suo percorso parlamentare con le audizioni della commissione Istruzione (congiunta con quella cultura della Camera) le rappresentanze del mondo della scuola più critiche verso la riforma danno vita a un nuovo mail bombing prendendo di mira le caselle di posta elettronica dei senatori (di tutti, di ogni partito) per inviare petizioni con la richiesta di ritiro del provvedimento, messaggi come quelli già visti sulla pagina Facebook del premier Matteo Renzi con il refrain “Non voto piu’ Pd”, raccolte di firme per un eventuale referendum.
12.17 Domani alle 19, in concomitanza con l’avvio dell’esame del ddl in commissione, si terranno flash mob in oltre trenta piazze italiane tra cui piazza di Spagna a Roma.
12.49 Continuano le risposte delle associazioni dei dirigenti scolastici. Posizione molta critica per l’Anp (negativa la valutazione soprattutto sul POF su base triennale), più attenuata per l‘Andis che considera “positive” molte idee del decreto legge e punta il dito contro il comitato di valutazione. Spazio anche all’assocazione “Dirigenti scuole autonome e libere” e all’ “associazione nazionale dei quadri delle amministrazioni pubbliche” che hanno espresso le loro perplessità sul Ddl licenziato dalla Camera.
13.01 L’audizione dei sindacati confederali si terrà alle ore 15.30
13.05 Adesso al via le audizioni delle associazioni degli insegnanti
14.10 “Anche il Movimento 5 Stelle domani scendera’ nelle principali piazze italiane assieme a docenti, studenti e famiglie per chiedere di fermare questa riforma con cui il governo sta smantellando la scuola pubblica italiana”. Lo affermano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Cultura di Camera e Senato, che domani parteciperanno al flashmob contro il Ddl Istruzione in programma a partire dalle ore 19 in molte piazze d’Italia (a Roma in P.zza di Spagna).
14.30 La mattinata di audizioni al Senato sul ddl scuola, prima dell’incontro con i sindacati confederali, si p conclusa con il Forum delle associazioni studentesche di cui fanno parte sette sigle. Diverse le posizioni in campo e le opinioni sulla riforma anche se è stato presentato un documento con alcune richieste su cui tutti sono d’accordo a cominciare dalla proposta di una legge quadro nazionale che stabilisca livelli essenziali di prestazione per il diritto allo studio. Per il resto il ventaglio delle opinioni p molto ampio. Tra le piu’ critiche, sia sul merito che sul metodo della riforma, la Rete degli studenti per la quale da parte del governo e’ stato messo in campo “un dialogo farsa” mentre per l’Unione degli studenti “non c’e’ nessuna reale apertura al dialogo dal governo ma anzi la volonta’ di rompere l’unita’ del fronte che e’ andato in piazza il 5 maggio”.
IL TESTO APPROVATO ALLA CAMERA DEL DISEGNO DI LEGGE (ATTO SENATO N. 1934)
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