“In che modo si possono spiegare altrimenti gli emendamenti dei relatori Puglisi e Conte, piombati a sorpresa quando il fascicolo era già pubblicato? Si tratta di un’operazione orchestrata ad arte – denuncia Mussini – che annulla in un colpo solo decine e decine di proposte di correzione depositate, invece, nei tempi”.
“Come se non bastasse – incalza la senatrice – di fronte alla richiesta di termini per poter sub emendare i nuovi testi, l’unica risposta ricevuta è stata un’ambigua ulteriore convocazione. Senza risposte e senza certezze su come si procederà”.
“Una cosa è certa: se Matteo Renzi è alle prese con la sempre più difficile gestione delle diverse sensibilità interne al suo partito e il governo ha problemi di equilibrio numerico, la scuola non può esserne la vittima sacrificale. Basta opacità – conclude Mussini – Il mondo dell’istruzione ha bisogno di trasparenza: la protesta sempre più diffusa impone almeno chiarezza e confronto nelle regole. Ognuno si giochi a viso aperto la sua credibilità, se ne ha ancora”.
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