DdL Scuola, oltre gli annunci, ci sono…

Renzi è un maestro a truccare le carte, a nascondere la realtà. Nel caso della Riforma della Scuola continua a definire assunzioni, quelle che sono stabilizzazioni. Le prime rimandano alla creazione di nuovi posti di lavoro, le seconde “confermano” con il profilo del tempo indeterminato posti che già esistono.

A questo occorre aggiungere il suo ricatto a legare le “stabilizzazioni” (ripeto egli le definisce assunzioni ) all’approvazione della Riforma, minacciando che in caso di rinvio della Riforma lui “assumerà” solo 20.000-25.000, sufficienti a coprire il turn over. Andiamo oltre le parole e  facciamo i conti in tasca.
Analizzando le tabelle degli ex Provveditorati i posti disponibili e vacanti  (cfr. elaborazioni Flc-Cgil e USb )   per il 2015-2016, saranno poco più di 26.000 di tipo comune e 26.000 ca.  per  il sostegno ( nel conto ho messo anche gli ultimi 8.000 previsti dal decreto Carrozza n.104/2013). 

Quindi siamo a 52.000 posti  ca.. Un numero di posti superiore e distante dall’annuncio-minaccia di Renzi. Se  poi aggiungiamo che quest’anno i posti a contratto determinato (scadenza 30.06.2015 ) sono stati  quasi 80.000 e che molto probabilmente saranno rimessi a disposizione per il nuovo anno scolastico, allora arriviamo a un totale stimato per eccesso a 132.000. Ecco smascherata “ la seconda balla” di Renzi.

L’altra “balla” si trova nel maxi-emendamento di ieri. Secondo “Il Fatto Quotidiano” di oggi dei 100.000 “stabilizzati”  solo il 50% avrà nomina giuridica ed economica dal 1° settembre 2015, gli altri 50.000 avranno decorrenza giuridica dal prossimo settembre, ma entreranno in servizio  e quindi pagati solo dal 1° settembre 2016.

Infine Renzi nasconde un dato di fatto:  la procedura d’infrazione dell’Europa che può portare il nostro Paese (= noi. Si veda l’ultimo caso delle indicizzazioni delle pensioni. A rigor di logica dovrebbero pagare  in primis Monti, Fornero e tutti quelli che hanno votato a favore del provvedimento)  a versare   10 milioni di € (multa), in caso di mancata “stabilizzazione” dei precari.  Ma tutto questo i senatori lo sanno? Ho il sospetto che si fermino solo alle “increspature” dei provvedimenti messi a disposizione, rinunciando ad approfondire soprattutto le relazioni tecniche e documenti simili (ad es. le tabelle degli ex provveditorati). E questo atteggiamento diventa ancora più grave, quando si tratta di decidere del futuro del nostro Paese, che non riceverà benefici da questa pessima riforma.

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