Il premier Matteo Renzi, al programma di Rai Uno, “L’Arena”, parla a tutto campo della riforma dell’ordinamento scolastico: “Ci sono stati problemi di comunicazione e mi assumo la responsabilità. La scuola è il luogo più importante e non metteremo la fiducia. Mettiamo più soldi di prima. Prima in passato c’erano solo tagli. Ora 3 miliardi sulla didattica e 3,5 sull’edilizia. Perchè non basta? La maggior parte dei docenti è pronta, però, ad una valutazione. In qualcuno c’è l’idea di mantenere la stagione del 6 politico. Ci vuole un sistema di valutazione condiviso. Abbiamo previsti 500 euro netti all’anno per gli insegnanti, 200 milioni per la formazione. Presidi sceriffi? Discutiamo. All’inizio avevamo dati più poteri tra cui quello di valutare i professori. E forse hanno ragione loro”.
Chi ha voglia di parlare in modo serio avrà un governo attento – ha aggiunto -, ma anche alcuni professori devono capire che non si può minacciare il blocco degli scrutini. Non si puà giocare sulla pelle dei ragazzi. Noi siamo pronti a dialogare. Secondo me Il boicottaggio delle prove Invalsi non è una buona lezione di educazione civica”.
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