Commentare come si sta sviluppando il percorso parlamentare e politico e del ddl sulla scuola è diventato ormai difficile, anzi quasi impossibile. Un mese e mezzo fa pareva (Giannini dixit) che in poche settimane il provvedimento sarebbe stato festosamente approvato dal Parlamento per entrare in vigore già nei primissimi giorni di maggio, in modo da consentire agli uffici del Miur di predisporre tutti gli atti amministrativi necessari per realizzare le assunzioni di 100mila precari (forse nessuno ricorda che l’anno scorso per assumerne molti di meno USR e uffici provinciali lavorarono quasi ininterrottamente dai giugno fino al al 30 agosto (e in qualche caso anche oltre).
Adesso si scopre (si fa per dire, visto che la nostra testata lo aveva previsto già da tempo) che alla Camera, se tutto filerà liscio, il provvedimento arriverà in aula il 14 maggio per essere votato e approvato entro il giorno 19. Lunedì 4 l’Ufficio di presidenza della Camera dovrebbe definire questa ipotesi e farla approvare dai deputati.
Subito dopo il ddl passerà al Senato che potrebbe iniziarne l’esame il 26 maggio. Ma c’è un particolare di non poco conto: non è detto che nella settimana dal 25 al 30 maggio il Senato lavori a pieno ritmo, dal momento dato che si tratta proprio dei giorni antecedenti il voto regionale. E’ possibile quindi che tutto slitti al 3 giugno anche se, per la verità, grazie ai regolamenti parlamentari al Senato i lavori dovrebbero procedere in modo molto più spedito. In ogni caso è molto difficile che questo passaggio si concluda prima della metà di giugno; e poi bisogna tenere conto del fatto che se il Senato (come è probabile) apporterà qualche modifica, il provvedimento dovrà tornare alla Camera per l’approvazione definitiva. Insomma si arriverà almeno al 20 giugno (ipotesi ottimistica).
Ma la storia continuerà perchè ci saranno i tempi tecnici per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Solo allora si potrà iniziare a dare il via agli atti amministrativi conseguenti. A quel punto ci sarà da capire quali parti del ddl potranno essere applicate già da settembre e quali dovranno per forza di cose essere rimandate al 2016/2017: albi territoriali, piano triennale e organico funzionale faranno quasi certamente parte del “pacchetto” di disposizioni rinviate di un anno. Ma a rischio potrebbe esserci anche una quota consistente di assunzioni e cioè esattamente quelle legate all’organico dell’autonomia.
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