Inizierà nei prossimi giorni al Senato la corsa contro il tempo per approvare al più presto il disegno di legge sulla scuola, mentre dal Ministero dell’Istruzione fanno sapere che se non si chiude entro la metà di giugno non sarà possibile garantire le assunzioni prima dell’avvio del nuovo anno scolastico.
A poco vale, secondo noi, che la Commissione Cultura abbia già fissato al 1° giugno il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti: difficilmente il termine potrà essere rispettato (era già accaduto alla Camera dove poi il termine fu prorogato) anche perchè non è per nulla certo che prima di quella data la relatrice di maggioranza (probabilmente la senatrice Francesca Puglisi) sia già riuscita a presentare il provvedimento in Commissione.
Secondo il calendario già deciso dall’ufficio di Presidenza della Commissione la prossima settimana dovrebbe essere dedicata alle audizioni di alcuni soggetti che non erano stati auditi alla Camera (questa fase dovrebbe concludersi giovedì); subito dopo dovrebbe prendere avvio la presentazione del del disegno di legge da parte della senatrice Puglisi, presentazione che – stando al comunicato diramato dalla Commissione stessa – dovrebbe riprendere a partire dal 3 giugno (peraltro appare un po’ irrituale che per la presentazione degli emendamenti sia stato fissato un termine addirittura anteriore alla conclusione della relazione introduttiva).
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A quel punto, però, bisognerà attendere i pareri delle altre Commissioni e, in particolare, del Bilancio.
Insomma, i tempi non potranno essere rapidissimi ed è davvero difficile pensare che il provvedimento possa andare in aula prima del 15 giugno.
Senza contare che, se il Senato dovesse apportare delle modifiche (eventualità ormai quasi certa), il disegno di legge dovrà ritornare alla Camera dove ci vorranno almeno altri due-tre giorni per chiudere definitivamente i lavori.
E poi ci saranno i tempi tecnici per la firma da parte del Capo dello Stato e per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. In conclusione: se tutto filerà liscio, la “Buona Scuola” potrebbe diventare legge dello Stato intorno al 25 giugno. Forse troppo tardi per garantire che l’anno scolastico inizi già con tutti i neo-assunti ai loro posti.
Ma le nostre sono semplici previsioni di buon senso: la politica, molto spesso, funziona secondo regole diverse.