L’aula della Camera ha dato il via libera al ddl di riforma della scuola con 316 voti a favore, 137 contrari, 1 astenuto. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Per essere a regime dal prossimo anno scolastico la riforma dovrà essere licenziata in via definitiva dal Parlamento entro la metà di giugno.
La più grande novità della riforma prevede la “piena realizzazione dell’autonomia” della scuola con la definizione dell’organico dell’autonomia, l’assunzione dal primo settembre di 100.701 docenti e maggiori poteri per i presidi.
Vediamo nel dettaglio le principali novità:
PIANO OFFERTA FORMATIVA
Il piano è elaborato non più dal dirigente scolastico, come previsto in un primo momento, bensì dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi definiti dal dirigente scolastico, ed approvato dal consiglio di circolo o di istituto. In questo piano triennale (non più annuale come adesso) sarà indicato anche il fabbisogno di personale docente e amministrativo-tecnico-ausiliario (Ata), oltre alle infrastrutture di cui hanno bisogno per l’espansione dell’offerta formativa.
NIENTE CLASSI POLLAIO
Tra le novità anche la riduzione del numero di alunni per classe, l’alfabetizzazione e il perfezionamento dell’italiano come lingua seconda per alunni e studenti di cittadinanza o di lingua non italiana. Particolare attenzione alla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo e all’educazione alla parità di genere. Nel piano previsto anche l’italiano per gli studenti stranieri e l’inglese per tutti, oltre all’apertura pomeridiana della scuola, al contrasto della dispersione scolastica e della discriminazione e l’incremento dell’alternanza scuola-lavoro.
EDUCAZIONE FISICA ANCHE ALLA SCUOLA PRIMARIA
L’educazione fisica arriva alla scuola primaria grazie a un emendamento. Dal prossimo anno scolastico si prevede, infatti, la presenza di laureati in scienze motorie alla scuola elementare.
SCHOOL BONUS E DETRAZIONI RETTE PARITARIE
Chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà diritto a un beneficio fiscale con un credito di imposta al 65% al momento della dichiarazione dei redditi. Prevista, inoltre, la detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie i cui figli frequentano una scuola paritaria (fino a 400 euro l’anno per studente).
ORGANICO DELL’ AUTONOMIA
Sarà composto da posti comuni, di sostegno e per il potenziamento dell’offerta formativa e sarà determinato con decreti interministeriali ogni tre anni, su base regionale. Saranno i direttori degli Uffici scolastici regionali a suddividere tra gli ambiti territoriali – che nel 2015/2016 coincideranno con le stesse province, ma nel 2016/2017 avranno estensione sub-provinciale – e tra i vari livelli di scuola, i neoassunti. I docenti di ruolo rimarranno titolari nelle scuole in cui si trovano in questo momento, mentre i perdenti posto verranno assegnati all’ambito territoriale di cui faranno richiesta. Toccherà al preside pescare dagli ambiti territoriali i singoli per formare il migliore gruppo di docenti possibile per realizzare le linee del Piano dell’offerta formativa.
PRESIDE “SCERIFFO”
Uno degli articoli più controversi riguarda l’attribuzione di poteri speciali al preside. Il dirigente scolastico avrà il compito di conferire incarichi triennali, rinnovabili, ai docenti assegnati all’ambito territoriale di riferimento, anche tenendo conto delle candidature presentate dagli stessi. Niente conflitto di interessi: grazie ad un emendamento del M5S, il preside, infatti, “è tenuto a dichiarare l’assenza di cause di incompatibilità derivanti da rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado con i docenti iscritti nel relativo ambito territoriale”.
ASSUNZIONI
Per l’anno scolastico 2015/2016 ci saranno dal primo settembre 100.701 immissioni in ruolo di insegnanti nell’ambito di un piano straordinario di assunzioni di docenti a tempo indeterminato. Il piano è rivolto ai vincitori del concorso del 2012 e agli iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, che presentino domanda. Inoltre a partire dal primo settembre 2016 saranno assunti gli idonei del concorso del 2012. E’ stato poi approvato un emendamento al ddl che estende l’assunzione di tutti gli idonei vincitori del concorso a cattedre 2012 anche “per gli anni successivi” al 1° settembre 2016 “sino all’esaurimento dei soggetti aventi titolo”. Quindi anche per coloro che non verranno assunti al 1° settembre 2016.
CONTRATTI A TERMINE
Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili la riforma prevede che il limite dei 36 mesi, anche non continuativi, si applichi solo ai contratti che saranno stipulati a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge. Viene istituito un periodo di formazione e prova, cui è subordinata l’effettiva immissione in ruolo. La valutazione di tale periodo sarà effettuata dal dirigente scolastico, sentendo il Comitato per la valutazione dei docenti, di cui entreranno a far parte anche genitori e studenti.
AGGIORNAMENTO
Sarà obbligatoria la formazione dei docenti in servizio, sulla base delle priorità indicate nel Piano nazionale di formazione e in coerenza con i Piani di miglioramento adottati nell’ambito della fase di autovalutazione. Inoltre è prevista l’istituzione della Carta elettronica (con un budget di 500 euro l’anno) per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo da utilizzare per acquisti o iniziative di carattere culturale; sarà istituito un fondo di 200 milioni di euro l’anno per la valorizzazione del merito del personale docente di ruolo
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