A che punto è il dibattito parlamentare sul disegno di legge sulla scuola?
La situazione è piuttosto complessa e può essere utile fare il punto.
Intanto va detto che la Commissione Istruzione è quella che deve esaminare il testo in sede referente; ciò vuol dire che spetta ad essa il compito di adottare eventuali modifiche prima di trasmettere il testo all’aula. Questa Commissione ha avviato l’esame generale ma non quello sui singoli articoli e sui diversi emendamenti (2mila circa): inizierà lunedì 15 con la seduta pomeridiana per proseguire nel corso della settimana con due o anche tre riunioni quotidiane.
La Commissione Affari costituzionali, in data 9 giugno non ha dato il via libera al parere del relatore ma dovrebbe nei prossimi giorni esprimersi ancora sugli emendamenti agli articoli dal 6 in poi (al momento, però, non c’è ancora nessuna calendarizzazione in merito).
Manca per ora il parere della Commissione Giustizia di cui non è ancora stata calendarizzata la seduta.
La Commissione Affari esteri e quella Finanze si sono invece già espresse (favorevolmente con osservazioni) il 4 giugno.
Il 10 giugno si è espressa (a favore con osservazioni) la Commissione Lavori Pubblici.
Della stessa data è anche il parere (favorevole) della Commissione Agricoltura
Manca il parere della X Commissione (Industria), mentre la XI Lavoro e la XII Sanità si sono espresse a favore con osservazioni il 10 giugno.
Il 3 giugno si era già pronunciata la Commissione Affari Europei (parere non ostativo con osservazioni)
Il comitato per le Questioni regionali ha espresso il proprio parere favorevole con condizioni nella seduta del 9 giugno.
Manca ancora all’appello l’esito dell’esame della Commissione Ambiente.
La Commissione Bilancio si è espressa finora solamente su alcuni articoli e c’è molta attesa per conoscere l’esito dell’esame delle parti più complesse del provvedimento.
A conti fatti, comunque, sembra che dalle Commissioni che devono esprimersi in sede consultiva non possano arrivare particolari sorprese. La battuta d’arresto nella Affari Costituzionali potrebbe davvero rimanere un modesto incidente di percorso (tra l’altro va osservato che il parere di questa Commissione non è né obbligatorio né vincolante; per regolamento lo sarebbe solo se si trattasse della conversione in legge di un decreto, ma non è questo il caso).
Se si considera che a partire dalla prossima settimana i verdiniani potrebbero arrivare in soccorso del Governo, l’iter parlamentare del DdL si può considerare quasi virtualmente concluso. L’unico interrogativo (di non secondaria importanza) riguarda la data di approvazione.
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