“Il voto segreto sul Ddl Zan è davvero necessario? Io, mente semplice e ignorante, vorrei sapere cosa votano i senatori. Perché secretare il loro voto?” Questa la provocazione di Fedez in difesa del Ddl Zan e a prosecuzione delle polemiche delle ultime ore che coinvolgono anche il senatore di Italia Viva Matteo Renzi.
La proposta di modifiche al Ddl Zan, presentata dal presidente della commissione Giustizia al Senato Andrea Ostellari, di cui abbiamo riferito ieri, è considerata “irricevibile” dal primo firmatario della legge, il deputato Alessandro Zan, che dichiara: “Non è mediazione ma crudeltà”.
E spiega ai microfoni di Radio anch’io: “Assolutamente irricevibile perché toglie identità di genere, ovvero toglie la tutela e la protezione alle persone transgender che sono il gruppo sociale più discriminato tra i discriminati”. Ci ricorda, peraltro, che l’Italia è maglia nera in tema di omicidi nei confronti delle persone transessuali: “Siamo il Paese in cui vengono ammazzate più persone transessuali di tutta Europa”.
Un dibattito, come dicevamo, che si intreccia con il botta e risposta tra il senatore di Italia Viva Matteo Renzi e la coppia Ferragni-Fedez. A seguito del commento di Chiara Ferragni sui social “Che schifo che fate, politici”, accompagnato dalla foto del senatore di Iv, Matteo Renzi accusa di banalità l’influencer.
La replica di Fedez al Senatore arriva a stretto giro: “La cosa che mi stupisce, ogni volta che io e mia moglie ci permettiamo di esprimere il nostro pensiero, è vedere giornalisti, intellettuali e politici che per darci degli stupidi mettono sullo stesso piano il pensiero di Chiara Ferragni e quello della politica italiana. Non colgono la differenza: Matteo Renzi è un politico pagato dagli italiani per rappresentarli, Chiara Ferragni non grava sulle tasche degli italiani”.
E conclude: “Matteo Renzi ci tiene davvero al Ddl Zan o è il paraculo che ha sempre dimostrato di essere in questi anni di politica italiana?”
Quanto agli effetti sulla scuola del Ddl Zan e delle modifiche proposte da Andrea Ostellari, come abbiamo già riferito, la giornata del 17 maggio, che il deputato Alessandro Zan, promotore della legge, avrebbe voluto istituire come Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, diventerebbe, nella proposta di Ostellari, genericamente, Giornata nazionale contro la discriminazione.
Vengono volutamente abbandonati termini quali omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia e si perde il riferimento alle identità di genere nel lessico del nuovo testo. Inoltre, riguardo alle iniziative delle scuole in occasione di quella che dovrebbe diventare la Giornata contro la discriminazione, il nuovo testo contiene l’espressione possono essere intraprese iniziative…, lasciando intendere la possibilità, per le scuole, di non intraprendere alcuna azione dedicata.
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