Attualità

Ddl Zan testo, ecco le modifiche sul fronte scuola

Il Ddl Zan in Senato, a quanto apprende Adnkronos, ha prodotto le sue modifiche. Il presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari, infatti, avrebbe consegnato ai capigruppo della maggioranza una proposta di nuovo testo, con effetti anche sul fronte scuola.

In origine la giornata del 17 maggio, che il deputato Alessandro Zan, promotore della legge, avrebbe voluto istituire come Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, diventerebbe, nella proposta di Ostellari, genericamente, Giornata nazionale contro la discriminazione.

Vengono volutamente abbandonati termini quali omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia, come fossero pericolosi, come potessero sdoganare un modo di essere. Un tentativo, pare, di rendere meno visibili queste categorie umane (e di pensiero). Insomma, ci aspettiamo rapida la replica di Alessandro Zan.

Il ruolo delle scuole

Quanto al ruolo delle scuole, il testo originale del Ddl Zan prevedeva:

“In occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la re­alizzazione delle finalità di cui al comma 1 (promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contra­stare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità so­ciale sanciti dalla Costituzione)”.

“Le scuole, nel rispetto del piano triennale dell’offerta formativa di cui al comma 16 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, e del patto educativo di corresponsa­bilità, nonché le altre amministrazioni pub­bliche provvedono alle attività di cui al pre­cedente periodo, compatibilmente con le ri­sorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.

Il nuovo testo:

Il nuovo testo, che tenta di accogliere le istanze provenienti dagli ambienti religiosi, usa l’espressione possono essere intraprese, lasciando intendere la possibilità, per le scuole, di non intraprendere alcuna iniziativa dedicata.

Il nuovo testo: “In occasione della Giornata nazionale contro la discriminazione, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione, possono essere intraprese iniziative volte a contrastare le discriminazioni e le violenze motivate dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale o dalla disabilità, compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.”

Tutte le modifiche del nuovo testo secondo fonti AdnKronos

“La presente legge ha la finalità, in attuazione dell’articolo 3 della Costituzione, di offrire la più ampia tutela contro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, genere e orientamento sessuale, quali espressioni di diritti inviolabili di ciascun individuo, nonché contro ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità”

Per l’Art. 2. (Modifiche all’articolo 604-bis del codice penale) 1. All’articolo 604-bis del codice penale sono apportate le seguenti modificazioni:a) al primo comma, lettera a), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: « oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale osulla disabilità »; b) al primo comma, lettera b), sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sulla disabilità »; c) al secondo comma, primo periodo, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sulla disabilità »; d) la rubrica è sostituita dalla seguente: «Propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sulla disabilità ».

E ancora relativamente all‘Art. 3. (Modifica all’articolo 604-ter del codice penale) 1. All’articolo 604-ter, primo comma, del codice penale, dopo le parole: «o religioso, » sono inserite le seguenti: «oppure per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sulla disabilità,». Modifiche anche su Art. 4. : Al comma 1, sopprimere le parole: “, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.”.

Infine l’Art. 7. (Istituzione della Giornata nazionale contro la discriminazione) 1. La Repubblica riconosce il giorno 17 maggio quale Giornata nazionale contro ogni discriminazione al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contrastare le violenze, le discriminazioni e i pregiudizi motivati dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale o dalla disabilità, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione. (identico).

3. In occasione della Giornata nazionale contro la discriminazione, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione, possono essere intraprese iniziative volte a contrastare le discriminazioni e le violenze motivate dal sesso, dal genere, dall’orientamento sessuale o dalla disabilità, compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

La ex ministra Azzolina

A favore della versione originaria della legge, da sempre, la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che nei giorni scorsi sui propri profili social ha dichiarato: “Il problema ‘grande come una casa’ è l’ignoranza di Pillon e il tentativo di disinformazione, suo e della Lega (e dei nuovi amici di IV). A scuola si insegnano inclusione e rispetto. Pillon fa volutamente confusione perché ha paura di una legge che estende i diritti: il Ddl Zan”.

O ancora: “Niente di nuovo, purtroppo: Salvini che dice bugie (la teoria gender a scuola: non è vero!) e Renzi che fa un favore alle destre. Chi sta sabotando la legge contro l’omotransfobia ha nome e cognome, anzi due nomi: Matteo e Matteo”.

Carla Virzì

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