Nel corso della Conferenza Unificata Stato-Regioni è stato dato il via libera al decreto nel quale sono indicati i criteri per la nuova programmazione triennale (2018/2020) relativi all’edilizia scolastica con interventi di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico, nonché la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici.
A tal riguardo è stato il sottosegretario Vito De filippo, che ha la delega all’edilizia per il Miur, a sottolineare: “In Conferenza Unificata è stato fatto un lavoro importante che mette al centro le studentesse e gli studenti con un rinnovato impegno anche sulle scuole secondarie di secondo grado. Sono stati concordati anche meccanismi per favorire l’assegnazione delle risorse con tempi sempre più celeri da parte del ministero”.
Il decreto prevede, in particolare, che le Regioni, nella definizione dei loro piani regionali diano priorità a: interventi di adeguamento sismico, o di nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti nel caso in cui l’adeguamento sismico non sia conveniente; interventi finalizzati all’ottenimento del certificato di agibilità delle strutture; interventi per l’adeguamento dell’edificio scolastico alla normativa antincendio previa verifica statica e dinamica dell’edificio; ampliamenti e/o nuove costruzioni per soddisfare specifiche esigenze scolastiche.
Nel prossimo piano triennale per l’edilizia scolastica, le Regioni considereranno la necessità di interventi sulle scuole superiori e il numero degli studenti del secondo ciclo di istruzione sul totale degli alunni iscritti sul territorio regionale, come criterio prioritario per l’assegnazione dei finanziamenti.
Proprio in occasione della celebrazione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, la ministra Valeria Fedeli aveva annunciato risorse pari a 1,7 miliardi per la nuova programmazione e firmato il Protocollo di disponibilità al finanziamento con la Banca europea per gli investimenti (Bei).
“È un passo avanti molto significativo – commenta il Presidente dell’Upi Achille Variati che aveva fortemente richiesto questa norma – perché riporta le scuole superiori, che negli ultimi tre anni hanno ricevuto finanziamenti scarsi a causa dei tagli alle Province, come impegno centrale per il paese.
Un passaggio essenziale, che risponde anche ai giusti richiami che su questi temi gli studenti e le associazioni dei Cittadini hanno ripetutamente avanzato alle istituzioni.
Come Upi – conclude Variati – assisteremo anche tecnicamente le Province, perché nei prossimi tre anni grazie a queste risorse si possa avviare quell’opera di messa a norma e in sicurezza degli edifici scolatici e in particolare delle scuole superiori, che sono strategiche per il futuro del Paese”.
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