Preceduto dall’Inno Nazionale e dall’Inno alla Gioia, suonato dalla Banda Interforze, il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, a Montecitorio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dalla Presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola, nella sua prolusione su “Pace, Prosperità, Patria: l’eredità di De Gasperi 70 anni dopo”, ha ricordato il grande statista nell’anniversario della scomparsa.
Fra le altre cose, in memoria dell’importanza che lo statista ha avuto in Italia, ha detto: “Alcide De Gasperi è stato artefice della ricostruzione postbellica del nostro Paese e pioniere dell’Europa unita e pacificata. La sua visione di un’Europa come protagonista nelle relazioni internazionali è estremamente attuale. A 70 anni dalla sua scomparsa, il grande patrimonio ideale politico e morale che ci ha lasciato conserva intatto il suo valore”. Fontana ha pure sottolineato “la formazione cattolica” e il “forte legame con la minoranza nella zona di frontiera dove nacque”.
Intervenendo a sua volta, il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha sottolineato la “sorprendente attualità dell’esperienza di De Gasperi”, nella quale si coglie “l’importanza di un’autorevole leadership democratica per affrontare le sfide poste da un’epoca di mutamento e quindi di riforme coerenti e funzionali al bene comune”.
Sulla lungimirante visione di una Europa dei popoli è intervenuta la Presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola: “De Gasperi aveva compreso che per ridare all’Italia un futuro occorreva inventare un futuro per l’Europa. Un futuro diverso dal passato. E lo fece. Comprendendo le necessità di trovare i necessari compromessi, ma rimanendo irremovibile nella sua determinazione a non scendere mai a compromessi sui valori in cui credeva e in cui oggi noi tutti crediamo”. E quindi ha sottolineato: “Dobbiamo eliminare la tossicità dal dibattito”, sulla migrazione “che è strettamente legato alla sostanza di cosa significhi essere europei. Possiamo farlo attraverso l’orgoglioso approccio europeo incentrato sull’uomo, senza mai dimenticare che stiamo parlando di esseri umani, e non di statistiche senza volto”.
Pure Pier Ferdinando Casini, presidente del Gruppo italiano dell’Unione interparlamentare, ha approfondito la visione del partito di De Gasperi, mentre il giudice della Corte Costituzionale, Giovanni Pitruzzella, ne ha analizzato l’attualità dell’eredità politica e morale.
Per la Fondazione De Gasperi, è intervenuto il suo Presidente nelle persona di Angelino Alfano che si è soffermato sulla “straordinaria forza spirituale”, sull'”arte della misura e della pazienza” che “il più eminente statista dell’Italia democratica e repubblicana” ha messo in campo nel suo percorso politico e di vita. E ha pure aggiunto: “La fondazione De Gasperi riconosce nel presidente Sergio Mattarella, nella sua persona, nel suo metodo, nella sua saggezza, nel suo stile con cui interpreta le più alte prerogative della più alta magistratura della Repubblica, l’inverarsi più autentico degli ideali degasperiani di libertà, patria, pace e prosperità nella giustizia sociale”.
In aula la figlia di Alcide De Gasperi, Paola, e i nipoti, tra cui Paolo Catti De Gasperi e decine di studenti.
È stato inoltre proiettato il cortometraggio realizzato dalla Fondazione “Alcide De Gasperi visionario costruttore” e l’attore e regista Michele Placido ha letto le parole che De Gasperi pronunciò alla prima seduta dell’Assemblea Costituente e a Parigi il 21 aprile del 1954.
Per parte nostra pubblichiamo un ritaglio di giornale del 1952, allorché De Gasperi inaugura la Fiera di Milano, per sottolineare che in settanta anni il dibattito politico è ancora fermo dover lui l’ha lasciato.