Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca lancia su Fb la sfida al ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli: “Una manifestazione sulle autonomie scolastiche in difesa della scuola pubblica si terrà nel giro di poche settimane – si legge sul Mattino di Napoli-. In questi giorni stiamo incontrando associazioni ed esponenti del mondo della scuola.“
“Non c’è motivo per cui un insegnante a Padova debba guadagnare di più di un collega a Terama”
E richiama De Luca, a sostegno della sua tesi l’analisi contenuta nell’ultimo rapporto Svimez: “dalle palestre alle mense abbiamo fotografato due Italie diverse. Al Sud, al termine delle elementari, un bambino è stato in aula circa un anno meno di un coetaneo al Nord. Per non parlare della crisi demografica in Umbria o nelle Marche”.
Ma non solo, relativamente alle opportunità di lavoro derivanti da una riforma in senso autonomista, Svimez precisa ancora che “tale impatto sarà evidente se per la scuola si procederà sulla falsariga dell’intesa fra governo e Veneto, con la possibilità di trasferire e assumere insegnanti nella Regione con stipendi diversi. Un duro colpo alla contrattazione nazionale e all’unità del sistema: non c’è motivo per cui un insegnante a Padova debba guadagnare di più di un collega a Teramo”.
Per tutti questi mortivi, si legge sepre sul Mattino, De Luca si è detto preoccupato anche per la disponibilità immediata dei fondi per la Coesione: “Mi pare francamente scandaloso il dato che riguarda il permanere del blocco nell’erogazione, da parte del Governo nazionale, di oltre 20 miliardi di euro destinati alle Regioni del Sud. Sono i cosiddetti Fondi sviluppo e coesione e alla Regione Campania spettano 5,7 miliardi di euro”, paventando che “risorse destinate per l’80% al Mezzogiorno vengano redistribuite su tutto il Paese. Questo sarebbe intollerabile per le Regioni del Sud, che devono stanziare centinaia di milioni di euro di cofinanziamento per ottenere i fondi europei”.
In ogni caso da parte del Pd c’è totale chiusura sull’impianto dell’autonomia differenziata così come delineata dal ministro leghista Calderoli, che punta anche a allargare sulla sanità: “Il Governo ha chiesto alla Conferenza delle Regioni di esprimere un’opinione sulle assicurazioni sanitarie perché ha in preparazione una legge. Sulla sanità pubblica c’è un’idea, che stanno coltivando, di introdurre sistemi di assistenza sanitaria che riproducono modelli degli Usa, cioè assicurazioni private. Se salta la sanità pubblica in Italia, cambia la società”.
De Luca non le manda a dire
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