Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, agli stati generali convocati dal Governo, ha detto: “La Regione Campania esprime radicale dissenso rispetto a ipotesi di partecipazione ai cosiddetti Stati Generali per l’Economia. Si ritiene pregiudiziale lo scioglimento del nodo relativo al mondo della scuola e all’inizio del nuovo anno scolastico”.
Scandaloso bruciare le lezioni del mese di settembre
Per il governatore De Luca è “intollerabile e scandaloso che si vada in una direzione che porta a bruciare il mese di settembre, o all’ipotesi demenziale di aprire, chiudere, riaprire le scuole per una scelta sulla data del voto amministrativo che ignora totalmente i problemi del mondo scolastico e delle famiglie. Dopo mesi di sofferenza di studenti e genitori, dopo mesi di impegno straordinario e di sacrifici del corpo docente, appare davvero intollerabile la posizione di totale disprezzo e irresponsabilità verso cui spingono il Governo e le forze politiche nella discussione in corso a livello parlamentare; ed è davvero scandalosa l’assenza e la passività del Ministero dell’Istruzione che avrebbe dovuto pretendere che le scadenze elettorali fossero subordinate allo svolgimento sereno e ininterrotto dell’anno scolastico. La Campania denuncia questa irresponsabilità, e non intende avallarla di fronte al mondo della scuola e alle famiglie italiane”.
Le lezioni dove si proponeva di metterci le aule
E in effetti De Luca non ha torto, considerato che si era proposto di fare scuola, vista l’angustia delle aule, nei musei, nei cinema, nelle chiese sconsacrate, nei locali più ampi delle varie amministrazioni dello Stato, comprese pure le aule consiliari e i parchi.
Ora però che finalmente si aprono le scuole, si devono richiudere per consentire le elezioni amministrative di settembre.
Il Paese delle chiacchiere
Una contraddizione di termini e di prospettiva politica, e che dimostra che il nostro è il Paese delle chiacchiere perdute, delle proposte demagogiche, delle illazioni tanto per farle o per farsi propaganda, perché le elezioni si possono invece tenere, e non solo per questa tronata elettorale, proprio in quei locali che si volevano mettere a disposizione degli alunni in periodo di covid, lasciando finalmente in pace la scuola.
Che si portino da quelle parti i seggi elettorali e in modo definitivo.