“Rispettate le vostre madri, i vostri padri e i vostri docenti perché così imparate a vivere”. A dirlo, il 19 febbraio, è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, rivolgendosi agli studenti del liceo “F. De Sanctis” di Salerno.
Nel corso dell’iniziativa “È viva la Costituzione“, programma itinerante di approfondimento per giovani e adulti sui primi dodici articoli della carta costituzionale, il governatore campano ha parlato del” principio di autorità, cioè di rispetto delle regole nella vita comunitaria, di rispetto dei valori fondamentali. Quando trovate una persona anziana – ha sottolineato De Luca – , abbiate rispetto. Non perdiamo i valori dei nostri padri e delle nostre madri, valori sui quali una società si regge e va avanti”.
Il presidente della Regione Campania ha quindi detto che sarebbe favorevole ad introdurre anche regole più severe nel territorio italiano, pur di fare rispettare gli insegnanti: “Mi è capitato di leggere, anni scorsi, di ragazzi che gettavano il cestino con le carte in testa al docente. In altri paesi del mondo uno che si comporta così non vive. In Giappone e anche in Gran Bretagna, in California, o a New York comportamenti del genere rappresentano l’espulsione a vita dalla scuola. Il principio di autorità è uno dei principi che regolano la vita delle comunità“.
Infine, De Luca ha incitato gli studenti ad interessarsi della politica e di quello che sta facendo il Governo, in particolare con la volontà di approvare al più presto la legge sull’autonomia differenziata.
“Siamo in un Paese nel quale la libertà costa. Senza uomini e donne libere, la democrazia non vive. Oggi noi stiamo entrando in un clima di indifferenza; davvero è a rischio la democrazia. State attenti”.
Secondo De Luca, quindi, anche gli studenti dovrebbero “difendere la nostra democrazia e fare in modo che il Sud non sia tradito dal contro risorgimento che è in atto nel nostro Paese“.
“Ci sono tanti modi per svuotare la democrazia. Non è necessariamente la vita dura – ha spiegato – la democrazia può anche morire per sfinimento, per indifferenza dei cittadini. Combatto con voi, per questo è decisivo il ruolo della scuola”.
In effetti, sempre più giovani, soprattutto dopo la pandemia da Covid, appaiono apatici e indifferenti. Per cercare di aiutarli è stata avviata l’iniziativa antibullismo “Mabasta”: è stata ideata dal Leccese Mirko Cazzato, tra i primi 10 finalisti del Chegg.org Global Student Prize 2021, a guidare in Italia la Global Student Mental Health Week 2024, che si terrà dal 26 febbraio al 3 marzo. Mabasta si unisce a Chegg e organizzazioni no-profit di tutto il mondo nell’iniziativa, alla seconda edizione, che quest’anno si concentrerà in particolare sulla lotta alla solitudine nei giovani.
Questo perché l’Oms ha definito l’isolamento sociale una priorità sanitaria globale e ha messo in guardia sull’impatto della solitudine sul benessere.
La Settimana della salute mentale degli studenti è un’iniziativa globale che cerca di ‘destigmatizzare’ la questione tra gli studenti, ad incoraggiare i giovani a prendersi cura di sé stessi, e nel contempo ad avviare un dibattito su ciò che i responsabili politici, le istituzioni educative, la comunità più ampia, i genitori e i ragazzi stessi possono fare per sostenere il benessere mentale nella scuola.
Oltre a Mabasta, collaborano con Chegg nel Progetto anche Active Minds, l’Ayrton Senna Institute, la Born This Way Foundation, la Calm, Inspiring Children Foundation, la Jed Foundation , la National Alliance on Mental Illness, la Nivishe Foundation, ONYX Mental Health Family, Seize the Awkward, Student Minds, la Varkey Foundation e Young Invincibles.
Il team di Mabasta visita già diverse scuole in tutta Italia per incontrare gli studenti e fornire loro strategie concrete per combattere il bullismo: durante la Settimana della Salute Mentale degli Studenti, Mabasta condividerà risorse e suggerimenti sul tema tramite i propri canali social.
Dal ministro dell’Istruzione e il Merito, Giuseppe Valditara, arrivano però anche parole di “soddisfazione” per “la riflessione che hanno voluto fare” gli studenti del liceo Virgilio di Milano che si sono imposti regole per l’occupazione.
“Hanno detto chi rompe paga – ha spiegato il ministro a margine di un convegno a Milano di Confcommercio-. Penso che siano servite le mie parole: parlare chiaro talvolta serve, stavolta è servito e sono particolarmente soddisfatto”.
Valditara ha confermato che scatterà il 5 in condotta e la bocciatura per chi d’ora in poi produrrà danni gratuiti agli istituti scolastici: “Confermo che bisogna parlare chiaro – ha sottolineato il ministro -. Chi distrugge i beni pubblici devasta la scuola, deve risarcire i danni e deve essere sanzionato. Chi rompe paga”.
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