Si allargano i consensi per l’uscita a piedi uniti del governatore di Bankitalia Visco sulla scuola italiana. Tra questi c’è anche il linguista ed ex ministro dell’istruzione Tullio De Mauro, che commentando gli interventi, tra cui quello di Visco – svolti al teatro Petruzzelli di Bari al convegno ‘Investire in conoscenza, cambiare il futuro” organizzato dalla Fondazione ‘Con il Sud’ e dal ‘Forum del libro’ – ha detto a chiare lettere che in Italia “c’è una situazione grave, più grave che in altri Paesi, di analfabetismo”.
“Mi hanno fatto pensare tutti non tanto alle condizioni della nostra scuola, ma a quella della popolazione adulta. Non sappiamo bene cosa fare”, ha aggiunto. Per poi ricordare che “l’80% degli adulti non è in grado di capire un articolo di giornale, come ha detto il governatore di Bankitalia Visco. Personalmente ho difficoltà a leggere i giornali italiani perché sono un po’ inutili per come sono scritti. Oggi abbiamo una media di 12,1 anni di scolarità, come i maggiori Paesi sviluppati. Per sviluppare il Paese i nostri politici hanno fatto la scelta dell’accumulo di capitali e di realizzare le infrastrutture, in Giappone invece hanno fatto la scelta del ‘dovete studiare tutti”’.
De Mauro ha rilanciato l’idea, indicata da Visco nel suo intervento, di trasformare le classi scolastiche in “laboratori continui” in modo da costruire “ricercatori permanenti”.
C’è ora da capire se siamo davanti ad un auspicio fattibile oppure ad un progetto ambizioso che però non troverà mai attuazione.