Le Regioni dicono no e rimandano il ritorno a scuola in presenza al 7 gennaio. Il nodo trasporti resta fondamentale nella decisione e in questo senso si registrano gli interventi della ministra Paola De Micheli.
In una lettera al premier Conte e alla ministra dell’istruzione Azzolina, la ministra dei trasporti ha fatto luce sulle simulazioni fatte nei centri di Roma, Milano e Napoli. È emerso che servirebbe rielaborare la domanda, nonostante un’offerta maggiore di servizi. Tradotto: riorganizzare il piano orari a scuola perchè non basta raddoppiare i mezzi ad eliminare gli assembramenti.
Sempre De Micheli in un’intervista a ‘Repubblica’ ha affermato che le Regioni hanno messo a disposizione quasi 10mila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo.
Ma che al tempo stesso non basteranno per contenere tutte le persone che usano i mezzi. Dunque per la scuola, secondo la ministra, l’unica soluzione sarebbe scaglionare ingressi e orari, evitando l’orario standard d’entrata alle 8, ma spalmando gli ingressi anche successivamente, eliminando la corsa ai mezzi delle 7:20-25.
Non solo. De Micheli propone anche di sfruttare il weekend, sabato e domenica, per le lezioni a scuola, considerando il periodo di emergenza che stiamo attraversando.
Su una cosa non si transige: la capienza di bus e treni è tornata al 50 % e dovrà restarci.
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