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Debiti delle scuole: ci penserà la prossima finanziaria

Un’altra boccata di ossigeno è in arrivo per le asfittiche casse delle scuole: entro il 23 maggio il Ministero dovrebbe erogare a tutte le Istituzioni scolastiche un secondo acconto pari all’incirca al primo. Inoltre le scuole dove la pulizia degli edifici scolastici è affidata a ditte esterne riceveranno i fondi necessari per pagare i contratti di appalto.
La novità più interessante riguarda però l’apertura sul sistema informativo di una nuova funzione per rilevazione in tempo reale di alcuni dati che dovrebbero servire ad “aggiustare” il meccanismo di erogazione dei fondi.
Un primo dato che verrà richiesto alle scuole riguarda le spese per le supplenze: tra il 1° e il 15 giugno gli uffici di segreteria dovranno inserire nel sistema i dati relativi alle spese che si presume di sostenere fino al 30 giugno in modo da consentire al Ministero di assegnare le risorse necessarie.
Un secondo dato riguarderà invece l’esatta determinazione degli organici di fatto del 2006/2007 in modo da permettere un ricalcolo delle quote spettanti per il “fondo di istituto” che, ad inizio anno, era stato calcolato dal Ministero usando dati non perfettamente aggiornati, tanto che quasi nessuna scuola era riuscita a ricostruire con precisione la composizione dell’assegnazione ricevuta.
Ma i problemi si ripresenteranno a settembre, alla riapertura delle scuole e per far fronte alle esigenze del periodo settembre/dicembre si sta pensando di attingere alle diverse contabilità speciali gestite dalle direzioni regionali o dagli uffici scolastici provinciali.
Intanto, per quanto attiene i debiti pregressi delle scuole, la verità sta finalmente venendo a galla: per ripianarli si dovrà aspettare quasi certamente la legge finanziaria del 2008 con il risultato che le scuole dovranno attendere ancora almeno un anno per incassare quanto dovuto.
La finanziaria di quest’anno prevedeva tuttavia altre assegnazioni per le scuole: per esempio 30milioni per le tecnologie informatiche; sembra però che su questa somma il Ministro stia pensando ad un paio di progetti nazionali in modo da non disperdere il finanziamento fra tutte le 10.500 istituzioni scolastiche d’Italia (in tal caso a ciascuna scuola spetterebbe una somma di poco superiore ai 3mila euro, appena sufficiente per il rinnovo parziale delle attrezzature più vecchie).
Nei giorni scorsi, poi, il Ministero ha provveduto a girare alle direzioni regionali i fondi della legge 440 non spesi negli anni precedenti (poco meno di 70milioni in tutto). Ma non c’è da rallegrarsi particolarmente: in molti pensavano che si trattasse di fondi aggiuntivi rispetto a quelli già preannunciati verso ottobre-novembre. In realtà così non è, perché si tratta, più o meno, di somme che le scuole avevano già provveduto ad inserire nel bilancio del 2006 e che non avevano ancora ricevuto.
In pratica la restituzione alle scuole di fondi della legge 440 rimasti fermi nelle casse del Ministero molto propagandata da Ministro e Vice-Ministro ed espressamente prevista dal comma 602 non è altro che l’erogazione (con più di 6 mesi di ritardo) di somme che le scuole avevano già a bilancio e che in molti casi sono state addirittura già impegnate o persino spese.

Reginaldo Palermo

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