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Debiti formativi non saldati? Fioroni ipotizza il ritorno agli esami di riparazione

Presentando i dati relativi agli scrutini della scuola secondaria di II grado, diffusi insieme ai risultati degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione, relativamente all’anno scolastico concluso nello scorso mese di giugno (con riferimento ad un campione del 60% di alunni), il ministro Giuseppe Fioroni è ritornato a parlare dei debiti formativi e della possibilità che vengano riproposti gli esami di riparazione.
“Il 41% dei ragazzi – ha detto Fioroni – accede con debito all’anno successivo di corso e di questi, negli anni scorsi e fino ad oggi, solo uno su quattro riesce a recuperare. Solo il 25% dei debiti vengono recuperati con i corsi perché solo il 60% degli studenti con un debito li frequenta e di questi meno della metà (il 40%) lo fa con successo”.
Quindi, secondo quanto affermato dal Ministro, tre studenti su quattro sostengono gli esami di Stato conclusivi del percorso di studi della scuola di istruzione secondaria di II grado pur non avendo colmato il debito formativo. “Questo – precisa Giuseppe Fioroni – con la nuova legge sull’esame di Stato non sarà più possibile”. Infatti, “fra due anni, quando andrà a regime la riforma dell’esame di Stato, chi non ripara i debiti non potrà essere ammesso, ma la legge prevede non solo il dovere del ragazzo di saldare ma anche quello della scuola di mettere tutti in grado di farlo”.
A tal proposito, il Ministro della Pubblica Istruzione precisa di aver avviato un monitoraggio e stanziato 30 milioni di euro aggiuntivi per i corsi di recupero delle scuole.
“Se, nonostante ciò, dovesse perdurare questa situazione anche dopo le verifiche, credo di dover rimettere mano al ripristino degli esami di riparazione perché c’è la necessità di avere una data certa che permetta di sapere se il debito è stato superato”, ha detto Fioroni, confermando quanto già ipotizzato qualche settimana fa (come segnalato in un altro articolo pubblicato in questo sito). 
Ma di fronte all’obiezione che così il problema della riparazione delle lacune formative tornerebbe a pesare sulle famiglie – mentre è la scuola che deve farsene carico – Fioroni ha poi precisato che, eventualmente, non intende riproporre la vecchia formula dell’esame a settembre, bensì introdurre un sistema che dia comunque la certezza del recupero attraverso tempi prefissati.   
Riguardo gli esiti degli scrutini delle classi intermedie delle scuole superiori, il dato degli alunni promossi si mantiene costante rispetto all’anno scorso (complessivamente, si registra uno scarto dello 0,6%: i promossi passano dall’86,9% all’86,3%; i bocciati, quindi risultano il 13,7% degli alunni, percentuale che arriva al 18% considerando soltanto il dato del primo anno di corso).
Per quanto concerne gli studenti promossi alla classe successiva con debito formativo, le carenze maggiori si registrano per la matematica (complessivamente 44,2%, con un livello del 44,8% nelle regioni del nord Italia e del 43,2% al sud).

“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza formativa – afferma il ministro Fioroni – visibile anche nello scarso numero di studenti che scelgono all’Università studi di tipo scientifico. E’ dunque indispensabile invertire la tendenza. Dal prossimo settembre sarà insediata una Commissione nazionale composta da esperti, con il compito di studiare il problema e di individuare rapidamente le misure necessarie a superarlo”.
Problemi diffusi nell’apprendimento della lingua straniera: 32,7% i promossi con debito formativo in questa disciplina, ma il dato arriva al 64% se si tiene conto soltanto degli iscritti ai licei linguistici!
Presentati anche i risultati degli esami conclusivi del primo ciclo di istruzione: del 97,9% di alunni promossi, la maggior parte (37%) ha ottenuto “sufficiente”; il 26,5% ha superato l’esame di terza media con il giudizio “buono”, il 19,3% con “distinto” ed il 17,2% è stato giudicato “ottimo”.

Andrea Toscano

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