Ha preso il via, il 4 dicembre a Roma, presso l’Auditorium ‘Antonianum’, la due giorni di approfondimenti e dibattiti sulla valutazione: nel corso della Conferenza “Il Decennale delle Prove INVALSI”, l’Istituto ha presentato – alle delegazioni di circa 100 istituzioni scolastiche coinvolte in questi anni nelle sperimentazioni – i progressi compiuti e si è confrontato con le istituzioni competenti, gli esperti della valutazione e il mondo della scuola.
Ha aperto i lavori della Conferenza Davide Faraone, sottosegretario di Stato all’Istruzione, assicurando che il Governo farà la sua parte per sostenere l’operato dell’istituto di valutazione: “Grazie all’Invalsi per le funzioni che svolge da tanti anni. Vi aspetta un grande lavoro nell’ambito dell’avvio del Sistema Nazionale di Valutazione, che prevede l’autovalutazione in tutte le scuole e l’introduzione della valutazione esterna, ed anche nell’ambito della riforma che stiamo promuovendo. Renderemo concreti i propositi del documento ‘La Buona Scuola’, perché vogliamo una scuola migliore per i ragazzi e le ragazze che la frequentano. Su questo ritengo che ci sia un grande terreno di collaborazione – ha concluso Faraone – e per questo siamo impegnati a sostenervi, recuperando le risorse necessarie”.
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“L’Invalsi è un ente che cambia progressivamente in base all’esito delle ricerche che conduce – ha dichiarato Anna Maria Ajello, presidente Invalsi – e che svolge una funzione di servizio alle scuole e alle istituzioni competenti. Con questa Conferenza abbiamo voluto superare l’inerzia della critica, per dare un pubblico riconoscimento del lavoro sin qui svolto e per stimolare un dibattito critico che ci aiuti a migliorare”.
Per Ajello, “i principali cambiamenti nelle Prove hanno riguardato il progressivo affinamento della metodologia sperimentale, il sempre più accurato aggancio con gli obiettivi delle Indicazioni nazionali, un aumento dei dati e della tipologia delle informazioni restituite alle scuole e un ingente impegno per la formazione ai docenti per una loro corretta interpretazione.”.
Carmela Palumbo, Direttore generale per gli ordinamenti scolastici del MIUR, ha illustrato le tappe con cui il sistema educativo è passato dall’introduzione delle Prove Invalsi in un ristretto campione di scuole alle rilevazioni nazionali censuarie, fino all’autovalutazione delle istituzioni scolastiche al via in questo anno scolastico: “Sulle rilevazioni degli apprendimenti c’è sempre stata una grande continuità con molti Ministri dell’Istruzione diversi. Nel tempo, inoltre, sono stati ampliati gli ambiti della valutazione.”
Secondo Palumbo, una scelta decisiva è stata “Il passaggio dalla sola elaborazione campionaria alle rilevazioni censuarie, che ha rappresentato un cambio di passo decisivo perché ha fornito alle scuole uno strumento utile per riflettere sul proprio lavoro. Il progressivo aggancio delle Prove agli obiettivi di apprendimento previsti dalle Indicazioni nazionali permette di considerare i risultati delle rilevazioni come elemento – non unico e non esclusivo – per la valutazione delle scuole”.
Tra gli interventi anche quello della sen. Francesca Puglisi, Responsabile Scuola del Partito Democratico: “Voglio innanzitutto testimoniare alle lavoratrici e ai lavoratori dell’Invalsi l’impegno della VII Commissione Camera per recuperare le risorse per la loro stabilizzazione e per sostenere il Sistema Nazionale di Valutazione all’interno della legge di stabilità. Riconosco all’INVALSI un grande impegno per migliorare la comunicazione con le scuole. Siamo convinti che le Prove non servano per punire, ma per sostenere il miglioramento”.
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A proposito delle Prove INVALSI di italiano e matematica, Roberto Ricci, Responsabile dell’Area Prove, ha spiegato le principali evoluzioni metodologiche delle Prove di italiano e di matematica: “Il processo sperimentale per la realizzazione delle Prove è iniziato nel 2004 e si è consolidato fino al 2007. In questo periodo è stato introdotto il Pre-testing, la metodologia che consente di verificare la correttezza dei quesiti e la loro affidabilità nel misurare i diversi livelli di competenze e conoscenze raggiunti dagli studenti. A partire dal 2008 l’INVALSI ha lavorato per un maggiore coinvolgimento della comunità scientifica nella costruzione delle Prove, ampliando il gruppo degli autori e svolgendo una formazione a loro dedicata. E’ importante sottolineare il ruolo rilevante degli insegnanti esperti nella formulazione dei quesiti”.
Ricci ha aggiunto che “negli anni l’Invalsi non ha mai smesso di innovare le Prove e adeguarle maggiormente ai contenuti delle Indicazioni nazionali. Le linee d’azione per il futuro prevedono la definizione di una possibile prova per il quinto anno delle superiori, una riflessione sulla collocazione temporale della Prova all’inizio del primo ciclo di istruzione (II o III primaria), il coinvolgimento strutturato della formazione professionale nella valutazione degli apprendimenti e l’elaborazione delle Prove di inglese.”
Nel corso della giornata, gli esperti delle due discipline oggetto di rilevazioni – Luca Serianni per l’italiano e Paolo Boero per la matematica – si sono confrontati con gli esperti dell’Invalsi Maria Teresa Siniscalco e Giorgio Bolondi sugli aspetti specifici dei contenuti delle Prove, delle competenze che misurano e della metodologia per la loro costruzione.
Nel pomeriggio del 4 dicembre, sono previsti gli approfondimenti legati alla metodologia impiegata dall’INVALSI per l’analisi statistica delle domande contenute nelle Prove (Giuseppe Giampaglia) e alla valutazione degli apprendimenti degli studenti con bisogni educativi speciali (Salvatore Nocera della FISH).
Un’attenzione particolare sarà dedicata alla relazione delle scuole e dei docenti con la valutazione: si approfondiranno i comportamenti di adesione e di resistenza alle Prove nelle istituzioni scolastiche (Giancarlo Cerini) e verrà analizzata l’evoluzione compiuta dall’INVALSI nella restituzione dei dati alle scuole e nella formazione dei docenti alla loro interpretazione (Patrizia Falzetti, Stefania Pozio e Carlo Barone).
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Nella giornata del 5 dicembre, proseguiranno i lavori della Conferenza con alcuni focus sulla partecipazione dell’INVALSI alle ricerche internazionali sui livelli di apprendimento e sulle sperimentazioni che hanno permesso di avviare il percorso istituzionale di valutazione delle scuole. Interverranno, tra gli altri, Paolo Sestito, già Presidente INVALSI e attualmente Responsabile Servizio Struttura Economica Banca d’Italia, e Andreas Schleicher, responsabile del settore Education per l’OCSE. I lavori verranno conclusi dalla tavola rotonda sulla cultura della valutazione in Italia, con la partecipazione di Annamaria Ajello, Presidente INVALSI, Giovanni Biondi, Presidente INDIRE, Elena Ugolini, Consigliere del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e Piero Cipollone, Responsabile Servizio Pianificazione e Controllo Banca d’Italia e già Presidente Invalsi.
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