Venerdì 7 aprile il governo Gentiloni ha voluto portare a termine la riforma della scuola derivante dalla legge 107/2015.
Sono stati, infatti, emanati i decreti da essa delegati al Governo, senza considerare il fatto che la vasta opposizione a questa legge e ai suoi decreti potesse essere basata su solide ragioni.
Continua ad essere evidente il fatto che questi decreti non sono fondati su una visione sistemica e su un pensiero pedagogico in grado di dare una risposta efficace ai tanti problemi della scuola italiana.
Molti provvedimenti sembrano infatti decisamente lontani dalla possibilità di contribuire a risolvere problemi come la dispersione scolastica, gli scarsi risultati ottenuti nelle rilevazioni internazionali e la mancata applicazione dell’ottima normativa già esistente sull’integrazione e l’inclusione.
Anzi, il rischio è che peggiorino alcune situazioni.
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Sono invece molto diversi i riferimenti dai quali partono i due volumi appena pubblicati da Claudio Berretta, un saggio e un romanzo, nei quali l’autore cerca di formulare proposte di modifica della scuola a partire da evidenze scientifiche ed esperienze vissute da lui stesso e dai molti insegnanti con i quali ha potuto confrontarsi in più di 80 corsi condotti nei 14 anni della sua attività di formatore.
Si tratta di due volumi pensati per sollecitare un cambiamento della scuola e rivolti ad insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e decisori politici.
I principi informatori sono essenzialmente due: una vera buona scuola si fonda su relazioni positive e cooperative, una valutazione davvero efficace è di tipo formativo.
Non quindi una valutazione il cui scopo sia quello di elargire premi e punizioni, quanto piuttosto quello di aiutare a migliorare coloro che vengono valutati, siano essi studenti, insegnanti, dirigenti scolastici o scuole.
Giovedì 20 aprile 2017 si svolgerà un incontro di formazione di 3 ore su questi temi con il prof. Claudio Berretta. Il costo è di 35 euro ed include una copia dei due libri. Per informazioni cliccare qui.