Venerdì 7 aprile, in CdM non ci sarà solo il decreto sulla cultura umanistica, ma tutti gli otto che il Governo è chiamato ad approvare entro il 17 aprile.
La coincidenza del termine ultimo con il giorno di Pasquetta e comunque l’approssimarsi del periodo di festività, è il motivo per cui è stato deciso di anticipare la data di approvazione definitiva di una decina di giorni.
Mancano pochissime ore, quindi, alla stesura definitiva dei testi, così come indicato delle Commissioni parlamentari.
Secondo l’agenzia Ansa, i giochi non sono però ancora del tutto fatti: per alcuni decreti legislativi, rimane “qualche incertezza: sono quelli sulla valutazione (il dibattito sarebbe tuttora aperto tra numeri e lettere) e sulla inclusione”.
Oltre alla valutazione e all’inclusione degli studenti con disabilità i decreti che arriveranno a Palazzo Chigi, otto in tutto, disciplinano il sistema di educazione e istruzione da 0 a 6 anni, il diritto allo studio, l’istruzione professionale, la disciplina della scuola italiana all’estero, il reclutamento e l’accesso ai ruoli dei docenti, la diffusione della cultura umanistica.
Secondo l’Anief, tra i più controversi c’è lo schema di decreto sul sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente, “praticamente stravolto dai parlamentari”.
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“La novità assoluta è – dice il sindacato – che sparirebbe l’abilitazione all’insegnamento: all’assunzione in ruolo si arriverà gradualmente attraverso un percorso di tirocinio. Ossia, i precari verranno pagati durante la fase di formazione. In tal caso, verrebbero dunque respinte le tante proposte di modifica pervenute attraverso le audizioni, a cominciare da quelle dell’Anief, che per dire basta al precariato cronico, agli organici potenziati con docenti ‘mobili’, ha in più occasioni chiesto di spostare sull’organico di diritto tutti i posti vacanti e disponibili”.
“Solo così – commenta il presidente nazionale, Marcello Pacifico – si sarebbe potuto recuperare il tempo scuola tagliato, in tutti gli ordini di scuole, dall’ultimo Governo Berlusconi”.
“Il nuovo percorso formativo prevede inoltre – prosegue il sindacato siciliano – che per i docenti già in possesso di abilitazione e per chi potrà vantare 36 mesi di servizio alla data di approvazione del decreto sia contemplata una fase transitoria per arrivare all’immissione in ruolo. Per gli altri docenti invece sarà necessario, dopo aver acquisito la laurea magistrale, superare un concorso e quindi accedere a un contratto triennale retribuito di formazione, con valutazioni in itinere e finali delle competenze e delle attitudini professionali degli aspiranti docenti”.
Il primo concorso è previsto per il 2018, poi partirà il percorso formativo sul campo di tre anni. Tra le novità dell’ultimo mese, quindi, c’è l’impegno di svuotare le graduatorie del concorso 2016, degli abilitati (GaE e II fascia di istituto) e di avviare alla stabilizzazione precari con 36 mesi di servizio. Questi ultimi, verranno inclusi nelle nuove Graduatorie di merito regionali.
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