I decreti legislativi della Buona Scuola sono stati approvati senza prevedere investimenti e in futuro andrà sempre peggio.
A sostenerlo è Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, all’indomani dell’approvazione del pacchetto scuola in Consiglio dei ministri.
Il leghista sostiene che i decreti del 7 aprile sono stati approvati con “un meccanismo che di fatto aggira il Parlamento, e ‘ad invarianza di bilancio’, cioè senza risorse aggiuntive. A uscire penalizzata è in particolare l’inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità. Si salva solo la “graduazione” della stabilizzazione dei docenti abilitati di seconda fascia nella fase transitoria, (suggerita da Mida e Adida), che arriva dopo mesi di “bombardamento” a tutti i livelli istituzionali con nostre mozioni che chiedevano più attenzione per il precariato storico”.
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Viene “ignorata – continua Pittoni – la richiesta di un percorso abilitante per gli insegnanti di terza fascia con esperienza”.
Il leghista è andato poi a leggere le tendenze previste nel Documento di economia e finanza del Governo: “Nessun riscontro – dice Pittoni – dei miliardi per la scuola periodicamente annunciati dal Pd. Cosa che non sorprende gli addetti ai lavori: il Def (2016 ha infatti confermato al 3,7% del Pil la spesa per l’istruzione del 2015. Nel 2010 era al 3,9%, mentre per il 2020 è previsto scenda addirittura al 3,5%”.
In effetti, la tendenza alla riduzione di spese non è un fatto minimale: gli ultimi due Governi, con maggioranza Pd, hanno infatti più volte parlato di inversione di marcia e di ritorno degli investimenti per la scuola. Ora, come la mettiamo?
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