Sulle deleghe approvate dal Governo i giudizi delle parti sociali sono decisamente contrastanti.
Scontate le prese di posizione dei sindacati di base e dei movimenti anti-107, destano perplessità i commenti che arrivano dai due sindacati principali del comparto scuola.
Il sindacato di Maddalena Gissi sottolinea che “i decreti attuativi approvati dal Governo vedono accolte, rispetto ai testi licenziati in prima lettura, buona parte delle osservazioni che nel corso delle audizioni e in sede di confronto al MIUR sono state avanzate dalla Cisl Scuola e dagli altri sindacati e associazioni”
Diametralmente opposto il commento della Flc-Cgil che parla chiaramente di “un nuovo strappo con la scuola” e aggiunge: “A nulla sono valsi gli appelli che sono giunti da chi opera quotidianamente nelle scuole e dalle forze sociali, a partire dalle organizzazioni sindacali, di individuare obiettivi condivisi (stabilizzazione dei precari in tutti gli ordini di scuola, potenziamento dell’organico, generalizzazione della scuola dell’infanzia) su cui focalizzare l’attenzione nell’immediato, rimandando a provvedimenti successivi gli altri aspetti che richiedono approfondimenti e partecipazione di tutte le componenti scolastiche”.
Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Flc, preannuncia anzi “una forte azione di contrasto e lavorerà affinché si giunga a una mobilitazione unitaria con le altre forze sindacali che veda il coinvolgimento degli studenti, delle famiglie, delle forze politiche, degli enti locali”.
Ma, stando alle dichiarazioni della Cisl, è difficile, almeno per ora, che fra i sindacati del comparto si possa creare un fronte comune fra i sindacati rappresentativi.
A meno che la Flc non stia pensando ad una inedita allenza con i sindacati di base e con la Gilda: l’ipotesi è improbabile ma non è neppure da scartare a priori.