Arrivano dunque in Gazzetta Ufficiale gli otto decreti legislativi della legge sulla Buona scuola, varati dal Consiglio dei ministri lo scorso 7 aprile.
Ognuno potrà prenderne visione e verificarne eventuali ultimi “smussamenti” rispetto alle versioni che circolavano nei giorni passati.
Per avere una prima idea sulle novità principali che contengono i decreti, operativi dal 31 maggio prossimo, vi proponiamo una prima sintesi (ricavata anche dall’agenzia di stampa Ansa).
NUOVO REGOLAMENTO PER DIVENTARE PROF – Dopo il no all’ultimo concorso a cattedra, dal 2018 tutti i laureati potranno partecipare alle nuove selezioni. Servirà però che abbiano conseguito 24 crediti universitari.
I nuovi concorsi avranno cadenza biennale.Chi vince la selezione, entra in un percorso triennale di formazione, inserimento e tirocinio, con una retribuzione crescente che parte fin dal periodo della formazione (si parte con sole 600 euro) e al terzo anno sarà possibile integrare il mini-stipendio facendo anche supplenze.
Alla fine del triennio, se la valutazione è positiva, scatta l’immissione in ruolo.
Si prevede una fase transitoria durante la quale saranno esaurite innanzitutto le Graduatorie a esaurimento e quelle dell’ultimo concorso del 2016.
Previste procedure concorsuali specifiche per chi sta già insegnando come supplente da tempo.
ALUNNI DISABILI, ARRIVANO DOCENTI PIÙ FORMATI – Viene rivista la formazione iniziale dei docenti di sostegno dell’infanzia e della primaria, attraverso l’istituzione di un Corso di specializzazione ad hoc.
È prevista una specifica formazione anche per il personale Ata.
Le commissioni mediche per l’accertamento della disabilità si arricchiscono di nuove professionalità ed avranno maggiore incidenza nella scelta del monte orario di sostegno.
Per la prima volta i supplenti potranno avere contratti pluriennali, anche sulla base delle indicazioni fornite dalle famiglie.
COME CAMBIA L’ISTRUZIONE PROFESSIONALE – percorsi durano 5 anni: biennio più triennio. Gli indirizzi dei professionali, a partire dall’anno scolastico 2018-2019, passano da 6 a 11. Ogni scuola potrà declinare questi indirizzi in base alle peculiarità del territorio.
Si danno indicazioni chiare per attuare delle “passerelle” tra le scuole professionali statali e i centri di formazione professionale regionale.
In generale, vengono rafforzati i laboratori e il numero di ore svolte dagli studenti.
Il sistema sarà in vigore dall’anno scolastico 2018-2019.
Vengono stanziati oltre 48 milioni a regime per incrementare il personale necessario all’attuazione delle novità previste.
Sarà stabilizzato lo stanziamento di 25 milioni all’anno per l’apprendistato formativo.
PERCORSO RINNOVATO 0-6 ANNI – Progressivamente si amplieranno e qualificheranno i servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia su tutto il territorio nazionale.
Per finanziare il nuovo Sistema viene creato un Fondo specifico (239 milioni all’anno a regime) per l’attribuzione di risorse agli Enti locali.
Viene introdotto la qualifica universitaria come titolo di accesso per il personale, anche per i servizi da 0 a 3 anni, e per la prima volta sarà istituita una soglia massima per la contribuzione da parte delle famiglie.
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NUOVI ESAMI DI STATO – Il nuovo esame di maturità entrerà in vigore nell’anno scolastico 2018/19. Si viene ammessi con tutti sei, fatta salva la possibilità per il Consiglio di classe di ammettere, con adeguata motivazione, chi ha un voto inferiore a sei in una disciplina. Chi ha l’insufficienza in condotta non viene ammesso. I candidati dovranno affrontare due prove scritte e un colloquio orale.
Lo svolgimento delle attività di alternanza Scuola-Lavoro diventa requisito di ammissione, insieme allo svolgimento della Prova nazionale Invalsi.
È previsto anche un curriculum dello studente allegato al diploma del nuovo esame di maturità: oltre al superamento dell’Esame di Stato, anche in relazione alle esigenze connesse con la circolazione dei titoli di studio nell’ambito dell’Unione europea, il diploma attesterà l’indirizzo e la durata del corso di studi, nonché il punteggio ottenuto.
Ma soprattutto, è questa la novità, ci sarà “allegato il curriculum della studentessa e dello studente, in cui sono riportate le discipline ricomprese nel piano degli studi con l’indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse”.
In una specifica sezione del curriculum saranno “indicati, in forma descrittiva, i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale”, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione e la certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese.
Saranno inoltre indicate le “competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite e le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico nonché le attività di alternanza scuola-lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite”, in base a quanto previsto alla legge sulla Buona Scuola (107/2015), “anche ai fini dell’orientamento e dell’accesso al mondo del lavoro”.
Quanto al primo ciclo restano i voti, ma saranno affiancati da una specifica certificazione delle competenze. Alla primaria la non ammissione è prevista solo in casi eccezionali e con decisione unanime dei docenti della classe.
DIRITTO ALLO STUDIO, PIÙ RISORSE – Potenziamento della carta dello studente IoStudio. Sono previsti specifici finanziamenti per sostenere il welfare studentesco: 30 milioni vengono destinati per il 2017 alla copertura di borse di studio grazie alle quali gli studenti delle Superiori potranno avere supporto per l’acquisto di materiale didattico, per trasporti, per accedere a beni di natura culturale.
Altri 10 milioni (all’anno, fino al 2019-2020) vengono stanziati per l’acquisto di sussidi didattici nelle scuole che accolgono alunni con disabilità.
Ancora altri 10 milioni vengono investiti, dal 2019, per l’acquisto da parte delle scuole di libri di testo e di altri contenuti didattici, anche digitali. previsto l’esonero totale dal pagamento delle tasse scolastiche, in base all’Isee, per gli studenti delle quarte e delle quinte Superiori (dal 2018-2019).
ECCO LE NUOVE SCUOLE ALL’ESTERO – Organico del potenziamento anche all’estero: 50 ulteriori insegnanti (si passa da 624 a 674).
Queste figure professionali verranno selezionate per la prima volta dal Miur sulla base di requisiti predisposti insieme al Ministero degli Affari Esteri.
I tempi di permanenza fuori dall’Italia passano dai 9 anni attuali a due periodi di 6 anni scolastici che dovranno però essere intervallati da un periodo di 6 anni nelle scuole italiane del Paese.
COSÌ SI PROMUOVE IL MADE IN ITALY – Prende corpo anche il Piano delle Arti, un programma di interventi con validità triennale che il Miur metterà in campo di concerto con il Mibact e che conterrà una serie di misure per agevolare lo sviluppo dei temi della creatività nelle scuole.
Il Piano viene finanziato con 2 milioni all’anno a partire dal 2017 e per la prima volta il 5% dei posti di potenziamento dell’offerta formativa sarà dedicato allo sviluppo dei temi della creatività.
L’alternanza Scuola-Lavoro potrà essere svolta presso soggetti pubblici e privati che si occupano della conservazione e produzione artistica.
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