Cambia, dunque, il reclutamento della docenza nella scuola pubblica: all’assunzione in ruolo si arriverà gradualmente attraverso un percorso di tirocinio.
Ossia, i precari verranno pagati durante la fase di formazione. Il testo, ancora non pubblicato, è stato approvato in via definitiva dal CdM il 7 aprile, all’ora di pranzo.
“Quando hai vinto il concorso fai altri tre anni ma sei in un sistema retribuito” ha detto la ministra Valeria Fedeli, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, aggiungendo che nella delega in questione sono previste norme transitorie “per affrontare questioni di precariato storico, esaurire le graduatorie e rispondere agli abilitati precedenti e a chi è inserito nella cosiddetta terza fascia”.
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“Il punto di equilibrio trovato consente intanto di sapere che c’è una data per il cambiamento e dall’altro di riconoscere l’esistente, ciò che le abilitazioni precedenti hanno determinato”.
Il primo concorso pubblico è previsto per il 2018, poi partirà il percorso formativo sul campo di tre anni. Tra le novità dell’ultimo mese, quindi, c’è l’impegno di svuotare le graduatorie del concorso 2016, degli abilitati (GaE e II fascia di istituto) e di avviare alla stabilizzazione precari con 36 mesi di servizio. Questi ultimi, verranno inclusi nelle nuove Graduatorie di merito regionali, le cosiddette Grame.
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