Non ci saranno deroghe sull’approvazione, da parte del Governo, degli otto decreti legislativi di attuazione della riforma denominata Buona Scuola.
La data off limits del 17 aprile verrà rispettata. Del resto, per sforarla occorrerebbe un provvedimento di legge. Che però non vedrà mai la luce.
Lo si evince dalle parole della la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, pronunciate commentando il sito internet ‘In cammino’ sui recenti dati Ocse sulla scuola italiana.
Fedeli lancia un vero e proprio via libera pubblico: “nei prossimi giorni – ha detto – daremo il via libera ai decreti attuativi della Buona Scuola, che rappresentano una delle parti più qualificanti della legge toccando temi importanti come la formazione e il reclutamento degli insegnanti, la valutazione degli studenti, il diritto allo studio, la maggiore attenzione per la cultura umanistica, l’importanza delle scuole all’estero, il sistema di istruzione da zero a sei anni”.
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Il ministro dell’Istruzione ritiene che “i decreti scrivono un altro pezzo di innovazione della scuola. Sono misure per una scuola più aperta, innovativa e ancora più inclusiva. Dove inclusione significa pari opportunità di partenza, rimuovere gli ostacoli e le barriere che impediscono l’accesso a tutti insieme al sostegno al merito di ciascuno. Uguaglianza di partenza, per consentire al merito di svilupparsi” ha concluso la responsabile del Miur.
Il riferimento del ministro, quindi, è all’Atto 378 sul “decreto legislativo recante norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”. Su questa delega, la Fedeli solo qualche giorno fa aveva anticipato che prevede una maggiore “preparazione dei docenti” anche grazie “a strumenti a sostegno della didattica per l’inclusione: nuove tecnologie, digitalizzazione, ausili all’apprendimento”.
Inoltre, per Fedeli va preparato “l’insieme di tutto il personale delle scuole, non soltanto gli insegnanti e dobbiamo consolidare l’attenzione alla singola persona e quindi alla suasingola disabilità e alla differenza sia di disabilità sia di genere”.
L’attesa è quasi finita: entro un paio di settimane ne sapremo di più. E capiremo se il Governo ha dato seguito ai tanti rilievi giunti, in buona parte anche accotli, alle commisioni parlamentari nelle passate settimane.
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