Manca poco più di una settimana al termine per la consegna dei pareri sugli otto schemi di decreto della L.107/15: intanto, arrivano le osservazioni (positive) di altre istituzioni.
Con i primi pareri delle Camere già arrivati, giovedì 9 marzo è giunto il sostanziale via libera della Conferenza Unificata delle Regioni: si tratta di un parere non trascurabile, perché su determinate materie il pensiero di Regioni e Autonomie Locali è vincolante.
“Sono soddisfatto – ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza – perché, grazie ad un lavoro costante e proficuo di confronto fra le Regioni, gli enti locali ed il Ministero dell’istruzione, trovano attuazione le norme relative alla revisione dei percorsi dell’istruzione professionale di competenza statale e il raccordo con i percorsi dell’IeFP (istruzione e formazione professionale) di competenza regionale; sul sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita sino a 6 anni, sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e sull’effettività del diritto allo studio”.
“Le diverse richieste delle regioni sul decreto sull’istruzione professionale – ha spiegato Cristina Grieco, Assessore della regione Toscana e coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni – sono state sostanzialmente accolte dal ministero nell’ottica di valorizzare le attività di istruzione e formazione assicurate dalle Regioni. Da ultimo, quella relativa alla possibilità di svolgere anche nelle istituzioni scolastiche in via sussidiaria il quarto anno dei percorsi IeFP per il conseguimento del diploma professionale”.
Una novità, quest’ultima, rilevante ai fini dell’inserimento del lavoro. E che che potrebbe avere conseguenze negative per gli istituti professionali statali, peraltro già da alcuni anni in perenne crisi di iscrizioni.
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A questo proposito, comunque, va ricordato che il titolo di studio quadriennale conseguito nei Centri di formazione professionale (Cfp), non è sufficiente per accedere all’Università.
Quindi, gli studenti che hanno intenzione di proseguire gli studi in ambienti accademici, dovranno necessariamente conseguire la maturità in un istituto superiore statale (previa verifica delle loro competenze, preliminare all’iscrizione).
“Ho apprezzato molto – ha aggiunto Cristina Grieco – la disponibilità del ministro Fedeli e del suo staff per costruire un vero sistema di scuole professionali (regionali n.d.r.) finalmente in grado di garantire maggiori opportunità ai nostri ragazzi”.
Dalle Regioni è giunto poi un ringraziamento particolare al Ministero del Lavoro, che si è impegnato a destinare annualmente 25 milioni di euro aggiuntivi alle attività di formazione duale rivolte all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
“Anche sul decreto che delinea un sistema integrato tra la scuola dell’infanzia e i nidi, superando per questi ultimi il regime di domanda individuale, abbiamo ottenuto – ha proseguito la coordinatrice della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni – importanti cambiamenti e molte nostre proposte relative al ruolo delle Regioni sono state accolte”.
“Giudizio positivo pure sul provvedimento relativo all’inclusione scolastica degli studenti disabili per il quale abbiamo chiesto al governo un’adeguata copertura finanziaria. Infine – ha concluso Cristina Grieco – un particolare apprezzamento per i passi in avanti che si sono fatti per migliorare il testo sul diritto allo studio, rispetto al quale c’è però l’esigenza di prevedere maggiori risorse a garanzia dell’efficacia degli interventi previsti nel provvedimento”.
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