Lo scorso 7 aprile sono state approvati gli 8 decreti attuativi della Buona Scuola, incluso il decreto sul sostegno e l’inclusione scolastica.
In attesa di avere il testo definitivo dei decreti, possiamo comunque notare le novità che la riforma porta con sé e, per quanto riguarda il suddetto decreto sembrano essercene diverse.
Il decreto, ricordiamo, si riferisce nello specifico oltre agli alunni con handicap, anche agli studenti con Dsa (Disturbo specifico di apprendimento) e Bes, con Bisogni educativi speciali.
Al comma numero 3 dell’articolo 14 del decreto, c’è un passaggio importante: “al fine di agevolare la continuità educativa e didattica e valutati, da parte del dirigente scolastico, l’interesse dell’alunno e l’eventuale richiesta della famiglia, ai docenti con contratto a tempo determinato per i posti di sostegno didattico possono essere proposti, non prima dell’avvio delle lezioni, ulteriori contratti a tempo determinato nell’anno scolastico successivo“.
In parole povere significherebbe che i genitori potranno scegliere i supplenti di sostegno, o meglio, avranno un certo peso nella scelta di questo docente, in nome della continuità didattica.
Una chance condizionata alla disponibilità del posto e alla precedenza da accordare ad un eventuale docente di ruolo che intenda trasferirsi in quella scuola, come si legge su La Repubblica.
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Si tratterebbe del primo caso di partecipazione alla scelta di un docente, anche se però nella pratica bisogna vedere se ciò sarà possibile e soprattutto, armonizzare tale decreto con la normativa riguardante il conferimento delle supplenze.
Tuttavia, quanto detto finora, è subordinato alla lettura del testo del decreto, che ancora latita, come fa notare la Flc Cgil: “dopo l’approvazione in via definitiva dei decreti attuativi della legge 107/15 e la propaganda a colpi di comunicati stampa e schede tecniche del Miur dei testi ufficiali non c’è ancora traccia”.
Mentre l’Anief, riflette sulla conferma della scelta dei supplenti di sostegno da parte delle famiglie: “si scopre che i genitori decideranno se i supplenti potranno avere contratti pluriennali su sostegno. Il meccanismo scatterà quando, evidenziato un rapporto positivo con lo studente diversamente abile, le famiglie faranno richiesta perché il docente a tempo determinato venga riconfermato senza passare dalla nomina delle supplenze. La conferma di un lavoratore pubblico, può passare per il gradimento di una utenza quasi priva delle conoscenze e competenze per valutare le tante variabili che entrano in gioco nell’impartire la didattica speciale? La risposta è ovviamente no”.
Si attendono quindi, i testi dei decreti per far luce chiaramente su questo aspetto.
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