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Decreto 137: in aula per fine mese

Alla Commissione Cultura della Camera sono stati sufficienti tre giorni (uno per le audizioni e due per il  dibattito)  per esaminare il decreto legge 137 .
Nel primo pomeriggio del 17 settembre la discussione si è conclusa e adesso bisogna aspettare che i diversi gruppi parlamentari presentino i propri emendamenti.
E’ probabile che già la prossima settimana la Commissione prenda in esame le proposte di modifica e metta ai voti l’intero provvedimento.
D’altronde secondo fonti di agenzia di queste ore sembra che il decreto possa andare in aula per l’esame conclusivo già a partire dal 29 settembre. Il voto della Camera potrebbe essere fissato per i primi giorni di ottobre.
In Commissione, intanto, tutto è andato come previsto: l’opposizione ha criticato il decreto e soprattutto l’articolo 4 sul maestro unico, mentre la maggioranza ha fatto quadrato a difesa del ministro Gelmini.
Chi si aspettava un atteggiamento critico del partito di Bossi è rimasto deluso, perché nella mattinata del 17, la leghista Paola Goisis è intervenuta senza titubanze a difesa del maestro unico(“è uno per dare allo studente un unico importante punto di riferimento, d’altronde vari studi hanno evidenziato che la mancanza di un modello di riferimento crea problemi per i ragazzi” ha detto la Goisis).
Ma la stessa deputata della Lega ha sottolineato che “l’eliminazione del tempo pieno nella scuola elementare sarebbe qualcosa di negativo”.
Ai lavori del pomeriggio del 16 ha partecipato anche il ministro Gelmini che ci ha tenuto a precisare che “il piano programmatico sarà concordato con le parti sociali” e che “l’obiettivo del piano sarà quello di razionalizzare l’impiego delle risorse, al fine di migliorare l’offerta formativa”.
La mattina dopo, il Ministro non è tornata in Commissione e questo ha scatenato le proteste dell’opposizione che ha persino chiesto alla presidente Valentina Aprea di stigmatizzare l’assenza di Mariastella Gelmini dovuta, a quanto fatto trapelare da alcuni deputati del PD, non ad un impegno istituzionale ma alla sua partecipazione alla assemblea costituente del PdL.
Tutti d’accordo, invece, sulla parte del decreto che prevede l’insegnamento della nuova disciplina denominata “Cittadinanza e Costituzione”. Paola Goisis ha però aggiunto che lo studio della Costituzione dovrà essere accompagnato dalla conoscenza degli statuti regionali (opinione peraltro condivisa da Emilia Grazia De Biasi del PD).
A latere, va segnalato che intervenendo nel dibattito, il ministro Gelmini ha evidenziato che “il problema del precariato è una conseguenza delle politiche precedenti”. Sull’argomento Gelmini ha ancora aggiunto che “non si può dare lavoro ai precari, se non ci sono fondi”
Reginaldo Palermo

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