Al Senato le cose stanno andando proprio come avevamo previsto.
L’avvio del dibattito in aula, in programma per il pomeriggio del 21 ottobre, è slittato alla mattinata del 22, in quanto le Commissioni interessate non hanno ancora concluso i lavori.
Nella giornata del 21 la Commissione Cultura ha discusso il provvedimento ma non c’è stato il tempo per esaminare gli emendamenti e per votarli.
A questo punto tutto si sposta di un giorno o due.
Il dibattito in aula proseguirà fino a martedì 28, mentre il 29, intorno alle ore 10, il Senato potrebbe essere finalmente chiamato a votare definitivamente il decreto.
E’ del tutto evidente che ormai il provvedimento è completamente “blindato” e non ci sarà spazio per modificare neppure una virgola.
Infatti se il testo dovesse subire anche una minima modifica, il provvedimento dovrebbe ritornare alla Camera che non farebbe più in tempo ad approvarlo in tempo utile. E c’è da credere che il Governo non intenda subire “l’onta” di non riuscire a convertire in legge un decreto molto contestato ma difeso strenuamente dal Ministro e dalla maggioranza.
Proprio per questo anche al Senato il Governo porrà la questione di fiducia in modo da accelerare i tempi e da non correre rischi.