Soddisfazione per l’approvazione del decreto legge 36 viene espressa in queste ore da Valentina Aprea (Forza Italia) che coglie anche l’occasione per ringraziare il senatore Cangini che nelle Commissioni di merito del Senato ha svolto il compito di relatore.
Per la verità il decreto non ha ancora finito il suo percorso ma – di fatto – con il voto in Commissione sono terminati sia l’esame del provvedimento sia le possibilità di modifica al testo varato a suo tempo dal Governo.
Con questo passaggio, secondo Aprea “si apre una nuova fase per la scuola italiana che prevede nuovi percorsi di formazione iniziale, selezione e formazione continua ed incentivata dei docenti”.
“Per la prima volta – rimarca ancora la deputata di Forza Italia – nei tre livelli di formazione dei docenti (iniziale, per la selezione ed in quella continua ed incentivata) si dovrà tener conto di un unico profilo conclusivo delle competenze professionali del docente abilitato per favorire la coerenza dei percorsi universitari e le modalità della loro verifica”.
“Con riferimento poi alla formazione iniziale – aggiunge Aprea – apprezziamo enormemente l’aver introdotto un percorso formativo di 5 anni (laurea triennale + laurea magistrale) che con 60 crediti aggiuntivi diventa abilitante all’insegnamento”.
“La partita della formazione continua ed incentivata – conclude Valentina Aprea – pur presentando luci ed ombre, soprattutto perché esclude una vera carriera dei docenti ed è limitata nelle risorse, costituisce comunque un’opportunità per formare alle nuove competenze digitali e pedagogiche tutti i docenti della scuola italiana”.
Del tutto diverso è il punto di vista delle organizzazioni sindacali del comparto che per mercoledì 22 alle ore 17.30, in piazza Vidoni a Roma, si confronteranno con i rappresentanti delle forze politiche per rilanciare la discussione su temi che vanno dal rinnovo del contratto, per il quale è necessario l’investimento di ulteriori risorse, alla lotta al precariato, al rispetto delle prerogative contrattuali.
“Oltre a rimarcare forti critiche al decreto legge in discussione alle Camere, per il quale hanno sollecitato corposi interventi emendativi, i sindacati – si legge in un loro comunicato – chiedono al Governo e al Parlamento un cambio di passo sostanziale per riconoscere centralità al sistema scolastico e formativo attraverso investimenti che ne rafforzino la presenza su tutto il territorio nazionale, a partire dalle aree dove maggiore è il disagio socio economico”.