Ancora due settimane e poi il “decreto Brunetta” entrerà in vigore: sta scritto nelle ultime righe del DPR n. 150 del 27 ottobre (“Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”) pubblicato nel supplemento ordinario n. 197 della Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2009.
E così il ministro Renato Brunetta mette a segno un altro punto nella sua battaglia contro le inefficienze e gli sprechi, veri e presunti, della Pubblica Amministrazione.
Ad una prima lettura non si notano differenze significative fra il testo pubblicato e quello che già si conosceva e che era stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 9 ottobre scorso.
Come è noto alcune norme (per esempio quelle sulla contrattazione, sulla dirigenza pubblica e sul codice disciplinare) si applicano fin da subito anche al comparto scuola e al personale docente e Ata; altre invece dovranno essere recepite da un decreto della Presidenza del Consiglio: è il caso delle norme che riguardano il merito e la “premialità” (ovvero il riconoscimento di compensi accessori non a tutto il personale ma solo a quote percentuali predeterminate).
Va anche detto che le stesse norme relative al codice disciplinare del personale Ata entreranno in vigore con la prossima tornata contrattuale: per adesso, dunque, restano in vigore le regole attuali.
Ma, al momento, a creare contrasti è soprattutto il terzo comma dell’articolo 65 che recita precisamente: “In deroga all’articolo 42, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001, sono prorogati gli organismi di rappresentanza del personale anche se le relative elezioni siano state già indette. Le elezioni relative al rinnovo dei predetti organismi di rappresentanza si svolgeranno, con riferimento ai nuovi comparti di contrattazione, entro il 30 novembre 2010”.
Tutti i sindacati del comparto scuola (tranne la Flc) concordano sul rinvio, ma la Flc non ci sta e rende noto che nelle prossime verrà inviato al Ministro Brunetta un atto di messa in mora e diffida affinché sulla materia non vengano adottati provvedimenti unilaterali.
In realtà il DPR 150 riscrive completamente molte parti del decreto 165/01 che ora regola il rapporto di lavoro nel pubblico impiego e quella del rinvio delle elezioni non sembra la norma più importante e decisiva.
Per intanto, comunque, la Flc conta su questi 15 giorni di “vacatio legis” per tentare l’affondo decisivo nei confronti del ministro Brunetta che – c’è da credere – non starà a guardare.
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