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Decreto Caivano, il giornalista Telese: “Se tuo figlio non va a scuola vai in carcere, se stupra invece nulla. È più grave?”

Il giornalista, saggista e conduttore de In Onda Estate Luca Telese ha affidato a Twitter un suo commento in merito alle misure contenute nel Decreto Caivano, approvato ieri, 7 settembre, dal Consiglio dei Ministri e fortemente voluto dal Governo Meloni dopo i gravi casi di violenza giovanile come quello di Caivano.

Il genitore è responsabile in caso di stupro del proprio figlio minorenne?

Secondo il giornalista il decreto “è davvero scritto in modo curioso”, ha dichiarato. Ecco qual è una delle sue perplessità: “Se il padre di un minore che evade l’obbligo scolastico due anni di carcere. Se sei il padre di un minore che stupra una ragazza, invece, nulla. Dunque lo stupro è meno grave?”.

In molti hanno risposto al conduttore dicendo che la responsabilità penale è personale e che i genitori di stupratori minorenni sono tenuti al risarcimento del danno a causa dei loro obblighi derivanti dalla responsabilità genitoriale. “Il genitore deve vigilare sul figlio affinché vada a scuola ma non può seguire il suddetto figlio quando esce con gli amichetti. Disegnino?”, ha risposto un altro utente.

Decreto Caivano, alcune delle misure previste

La dispersione scolastica diventa un delitto, punibile fino a due anni di carcere. Sinora la sanzione per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo era una multa di 30 euro, ma la recente visita a Caivano, e le interlocuzioni avute con gli abitanti e il parroco del comune dove è avvenuto lo stupro di due minorenni, hanno convinto la premier a interevenire duramente.

L’avviso orale della questura sarà possibile anche per i minorenni dai 14 anni in su, nell’ottica della prevenzione della criminalità giovanile e delle babygang. E potrà essere vietato l’uso del telefonino. L’avviso è un provvedimento che funziona così: il questore chiama un soggetto, ritenuto socialmente pericoloso, e lo avverte che esistono indizi a suo carico. Sinora era previsto solo per i maggiorenni che, per condotta e tenore di vita, si ritiene vivano dei proventi di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza pubblica. Con le nuove norme l’avviso orale è esteso ai minorenni.

Il Dl Caivano prevede anche che il questore possa proporre al tribunale di vietare il possesso o l’uso di smartphone e di altri dispositivi di comunicazione quando essi sono serviti per realizzare i reati. Se poi il minorenne vìola la prescrizione e si rimette a usare il cellulare, rischia come i maggiorenni da uno a tre anni di carcere.

Laura Bombaci

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