È bastata poco più di un’ora al Consiglio dei ministri, riunito nella tarda serata del 2 dicembre a Palazzo Chigi, per approvare il decreto legge Covid: si tratta del testo che delinea una cornice normativa alle restrizioni che il governo nelle prossime ore andrà a definire per il Natale all’interno del prossimo Dpcm, il quale entrerà in vigore venerdì 4 dicembre. Le norme saranno valide per tutto il territorio nazionale almeno sino all’Epifania e indipendentemente dal colore della regione.
Il testo – che arriva a poche ore dalla scadenza dell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri – ha come operazione madre quella di limitare al massimo gli spostamenti.
DECRETO-LEGGE 2 dicembre 2020, n. 158
OCCHIO AGLI SPOSTAMENTI
Il governo ha imposto, infatti, prima di tutto il divieto di lasciare la propria regione per tutte le festività, dal 21 dicembre al 6 gennaio, ma anche di allontanarsi semplicemente dal proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Delle deroghe saranno previste solo per chi dovesse mettersi in viaggio per raggiungere la propria residenza (forse anche il proprio domicilio).
DIVIETO DI MOBILITÀ TRA REGIONI – Dal 21 dicembre al 6 gennaio non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza o domicilio e sempre e comunque per tornare alla propria abitazione, si legge nella bozza del decreto. Restano sempre le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. Non sarà possibile raggiungere la seconda casa in un’altra regione e comune il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio.
DIVIETO DI MOBILITA’ TRA COMUNI – Il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio sarà proibito anche spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.
MENO DAD GIÀ A DICEMBRE? – L’intenzione del premier e di parte del governo (M5S e IV), come da noi scritto in precedenza, è quella di ridurre la percentuale di studenti che fanno lezione a distanza. Ci sono da vincere le resistenze di Pd, LeU, del mondo sindacale. Divisi i genitori. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana. La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.
COPRIFUOCO – Rimane in vigore il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Il limite varrà anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa prima dello scoccare del coprifuoco.
QUARANTENA PER CHI TORNA DALL’ESTERO – La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.
RISTORANTI APERTI A PRANZO IN GIORNI FESTIVITA’ Si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto il coprifuoco in vigore.
APERTURA NEGOZI E OUTLET – I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di ‘spalmare’ la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
CHIUSI IMPIANTI SCI MA APERTI HOTEL MONTAGNA – E’ uno dei punti fermi a poche ore dalla definizione del Dpcm: gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone ma in camera.
CROCIERE VIETATE – Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.
ITALIA A TRE COLORI – Confermato il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure più stringenti. L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni valide per il periodo delle festività natalizie.