È bastata poco più di un’ora al Consiglio dei ministri, riunito nella tarda serata del 2 dicembre a Palazzo Chigi, per approvare il decreto legge Covid: si tratta del testo che delinea una cornice normativa alle restrizioni che il governo nelle prossime ore andrà a definire per il Natale all’interno del prossimo Dpcm, il quale entrerà in vigore venerdì 4 dicembre. Le norme saranno valide per tutto il territorio nazionale almeno sino all’Epifania e indipendentemente dal colore della regione.
Il testo – che arriva a poche ore dalla scadenza dell’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri – ha come operazione madre quella di limitare al massimo gli spostamenti.
Il governo ha imposto, infatti, prima di tutto il divieto di lasciare la propria regione per tutte le festività, dal 21 dicembre al 6 gennaio, ma anche di allontanarsi semplicemente dal proprio Comune a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Delle deroghe saranno previste solo per chi dovesse mettersi in viaggio per raggiungere la propria residenza (forse anche il proprio domicilio).
DIVIETO DI MOBILITÀ TRA REGIONI – Dal 21 dicembre al 6 gennaio non ci si potrà più spostare neppure tra regioni gialle. Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza o domicilio e sempre e comunque per tornare alla propria abitazione, si legge nella bozza del decreto. Restano sempre le eccezioni per motivi di necessità, lavoro o salute. Non sarà possibile raggiungere la seconda casa in un’altra regione e comune il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio.
DIVIETO DI MOBILITA’ TRA COMUNI – Il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio sarà proibito anche spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno.
MENO DAD GIÀ A DICEMBRE? – L’intenzione del premier e di parte del governo (M5S e IV), come da noi scritto in precedenza, è quella di ridurre la percentuale di studenti che fanno lezione a distanza. Ci sono da vincere le resistenze di Pd, LeU, del mondo sindacale. Divisi i genitori. La scuola nel suo complesso dovrebbe comunque riaprire dopo la Befana. La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.
COPRIFUOCO – Rimane in vigore il divieto di circolazione dopo le 22 e fino alle 5 del mattino successivo se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Il limite varrà anche per Natale, Santo Stefano e a Capodanno. Per questo motivo le messe della vigilia dovranno essere anticipate per permettere ai fedeli di ritornare a casa prima dello scoccare del coprifuoco.
QUARANTENA PER CHI TORNA DALL’ESTERO – La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.
RISTORANTI APERTI A PRANZO IN GIORNI FESTIVITA’ Si potrà pranzare al ristorante il 25 e 26 dicembre, a Capodanno e per l’Epifania. La sera invece resteranno chiusi visto il coprifuoco in vigore.
APERTURA NEGOZI E OUTLET – I negozi dovrebbero restare aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di ‘spalmare’ la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. I centri commerciali saranno aperti nei fine settimana fino al 20 dicembre, ma chiusi nelle festività natalizie.
CHIUSI IMPIANTI SCI MA APERTI HOTEL MONTAGNA – E’ uno dei punti fermi a poche ore dalla definizione del Dpcm: gli impianti di risalita restano chiusi per il rischio assembramenti. Aperti invece gli alberghi di montagna dove sarà possibile fare il cenone ma in camera.
CROCIERE VIETATE – Fino a qualche giorno fa sembravano una delle poche isole (galleggianti) felici, pur con strettissime misure di sicurezza. Invece il governo ha deciso di proibire i viaggi sugli hotel del mare.
ITALIA A TRE COLORI – Confermato il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure più stringenti. L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla, la meno rigorosa, ma rafforzata da divieti di mobilità e altre restrizioni valide per il periodo delle festività natalizie.
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