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Decreto Covid, quali mansioni per i docenti non vaccinati? Giannelli: sì alla DaD in percorsi di recupero

Questi docenti non vaccinati che tornano a scuola possono fare la DaD, certamente, perché è un’attività didattica non a contatto con gli studenti. E siccome qualche studente malato di Covid lo avremo di sicuro e questi studenti, a domanda della famiglia, hanno diritto a seguire le lezioni a distanza, questa della DaD potrebbe essere un’opzione con cui adoperare i docenti non vaccinati, nell’ambito di attività di recupero o potenziamento”. Così Antonello Giannelli, il numero uno dell’Associazione nazionale presidi, nella diretta di Tecnica risponde Live di mercoledì 30 marzo. Una ipotesi su cui il presidente Anp si dice d’accordo con l’esperto di normativa scolastica Lucio Ficara.

“Così come potrebbero essere utilizzati, in veste di insegnanti di potenziamento, anche a supporto del dirigente scolastico – aggiunge Antonello Giannelli -. Il dirigente potrebbe chiedere loro di svolgere alcuni compiti di supporto alla sua attività perché si tratta di lavoro che un docente di potenziamento normalmente fa”.

“Quello che non deve accadere è che si svolgano contemporaneamente attività didattiche a contatto con i docenti”.

E sull’utilizzazione di questi docenti come se fossero personale Ata, Giannelli chiarisce: “La nota ministeriale che lancia l’ipotesi di utilizzare i docenti come fossero personale Ata, a norma del CCNI (contratto di utilizzazione del personale inidoneo) del 2008, poi in un altro punto in realtà fa riferimento all’articolo 29, comma 1 del CCNL, e quindi la formazione, l’aggiornamento. Insomma dobbiamo essere chiari: o inquadriamo il docente come docente o lo inquadriamo come personale Ata”.

“Quando noi prendiamo un docente e lo inquadriamo come Ata, facendogli sottoscrivere un nuovo contratto individuale – chiarisce il presidente Anp – lui accetta a svolgere quelle mansioni altrimenti non lavorerebbe perché non sarebbe idoneo, ma a quel punto non farà più nulla che riguardi la professione docente, non andrà ai collegi docenti, non farà formazione,” spiega.

E commenta in conclusione: “Una nota in contraddizione con se stessa, insomma, che va ulteriormente chiarita”.

Carla Virzì

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